Peschici è una località sul Gargano, un antico borgo marinaro, oggi meta turistica appezzata che si affaccia su un mare non affollato dove lo sguardo si perde all’orizzonte, ed ha alle spalle le foreste e le pinete del Parco Nazionale, incontaminate e ancora non aggredite dalla speculazione edilizia.
Peschici ha una particolarità politica interessante : alle elezioni il centrodestra raccoglie oltre il 60% dei consensi, lasciando le briciole alla sinistra. La Giunta di centrodestra governa incontrastata da anni e mantiene la cittadina ospitale senza stravolgere le peculiarità del territorio. Oltretutto si distingue per iniziative culturali di un certo gusto, senza strafare e dando spazio ad autori e artisti pugliesi. Molto apprezzati sono stati gli appuntamenti in piazza nella rassegna “Tutti libri, libri per tutti”.
Ospite di una di queste serate è stato il saggista Filippo La Porta, autore di un libro su Dante, dal titolo “Come un raggio nell’acqua”. I raggi di sole quando penetrano nell’acqua si rifrangono ma non alterano la densità del liquido; così per il rispetto dell’altro non si deve scomporre l’altrui personalità ma apprezzarne l’originalità. Ognuno deve dare senza alterare l’animo di chi vuole amare, secondo Dante.
La Porta si sofferma sull’opera dantesca portando tanti esempi di come il grande poeta intendesse i rapporti tra gli uomini; che dovremmo definire natali e non mortali, perché l’uomo non è al mondo per morire ma perché è nato e rinascerà.
Il saggista insiste sul fatto che solo il diavolo non concepisce il bene e cita senza nominarlo, con eleganza, quel politico che disse, con autocompiacimento, che “ a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca.”
Per La Porta questa filosofia avrebbe portato direttamente all’Inferno quel politico, che noi riconosciamo in Andreotti, che un’altra volta sostenne che non aveva visto di buon grado la caduta del Muro di Berlino per questioni di equilibri politici. Accettare la sofferenza di un intero popolo, quello tedesco dell’Est, per calcoli di politica estera, significa ancora di più vedere il Giulio nazionale meritevole di un posto all’Inferno.
Dante Alighieri fu un rivoluzionario: mise due papi all’Inferno, una donna, Beatrice, sul trono e molti pagani in Paradiso. Tra questi l’imperatore Traiano, perché fu giusto ed ascoltò il suo popolo. Dante cita l’episodio della vedovella, quando l’imperatore bloccò l’avanzare delle sue truppe per ascoltare una giovane vedova che chiedeva giustizia.
Per La Porta per il sommo poeta la mitezza è il valore assoluto, la virtù dell’uomo giusto, disposto ad accettare il prossimo più che aiutarlo, lasciarlo essere quel che è , nell’etica del rispetto fra anime diverse. Quando incontra un tale Casella che si professa suo amico ma che Dante non riconosce, egli ricambia l’abbraccio di costui perché vista la sua fraternità vuole fare “somigliante gesto”. In Purgatorio trova anche un altro amico , conosciuto per la sua pigrizia, talmente pigro che ritarda perfino il tempo per assurgere in Paradiso; ma Dante lo accetta per quello che è.
La serata trascorre piacevole senza mai annoiare gli spettatori, mentre un leggero venticello dà sollievo agli astanti. La Porta conclude ricordando che leggere è faticoso perché richiede impegno, concentrazione, estraniazione e dedizione; però ne esci sempre con qualcosa che rimane tuo. Leggere è un’avventura, è rivivere altre vite. Una serata di cultura in una bianca cornice di case in un luogo bello d’Italia a parlare di un grande poeta ; cos’altro di più in questa lunga estate italiana ?
Filippo La Porta Come un raggio nell’acqua – Dante e la relazione con l’altro,
Salerno editrice, Euro 15,20