• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
mercoledì 25 Maggio 2022
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Home

Corea del Sud/ Songdo, una “città del futuro” troppo perfetta per viverci

di Marco Valle
9 Luglio 2019
in Home, Mondi
0
Corea del Sud/ Songdo, una “città del futuro” troppo perfetta per viverci
       

Grazie a colossi come Kia, Daewoo, Hyundai, Samsung la Corea del Sud è il quinto produttore ed esportatore mondiale d’automobili. Un primato importante raggiunto in un meno quarantennio con grandi investimenti, accurata ricerca, importanti alleanze, acquisizioni e strategiche sinergie internazionali (Samsung con Renault Nissan, Daewoo in General Motors…). Desta perciò quantomeno curiosità la decisione della quarta economia asiatica (e dodicesima mondiale) di costruire un nuovo modello urbano assolutamente senza auto. Si tratta del Songdo International Business District, una città utopica intelligente e super ecologica che sta sorgendo a cinquanta chilometri dalla capitale Seul, per l’esattezza presso Incheon. Un nome per i coreani ancora fortemente evocativo: qui nel settembre del 1950 a sorpresa sbarcò il generale Mac Arthur sbaragliando l’armata comunista e invertendo il corso della guerra di Corea.

Negli anni l’antico campo di battaglia è diventato, grazie alle numerose industrie impiantate sul territorio, una delle aree più dinamiche della penisola. Un successo economico pieno ma appesantito sempre più da inquinamento, traffico, sporcizia, smog, congestione. Nel 2000 il governo, guidato allora da Lee Myung-bak, sulla spinta dell’opinione pubblica preoccupata dalle emergenze ambientali — sommata ad un intreccio tra volontà di potenza nazionale e solidi calcoli immobiliari — decise di rettificare le sue politiche e aprire una nuova fase: “la crescita verde”, una linea tutta imperniata sull’ipertecnologia “green”; una svolta molto ambiziosa di cui Songdo, prima integrale “città eco” dell’intero globo terracqueo, è diventata simbolo e modello.

Il progetto pensato e delineato dallo studio americano Kohn Pedersen Fox e poi sviluppato negli anni dai coreani, è infatti decisamente innovativo quanto complesso. Qualche esempio. Su un’estensione di 9,3 chilometri quadrati, il quaranta per cento delle aree urbane è destinato ai parchi (il doppio di New York); accuratissima è la gestione idrica e quella dei rifiuti: il 43 per cento dell’acqua utilizzata per scopi residenziali viene riciclata attraverso gli impianti di trattamento mentre i rifiuti raccolti nelle abitazioni vengono convogliati in un unico grande tubo (vietati gli obsoleti camion della spazzatura, eliminati gli sgradevoli cassonetti…) che li trasborda in un enorme termovalorizzatore che trasforma tutta l’immondizia in energia elettrica. E ancora, oltre cento strutture hanno ottenuto la certificazione LEED di efficienza energetica, ovunque colonnine di ricarica per i veicoli, semafori intelligenti, illuminazione stradale alimentati da fonti rinnovabili. 

Ma la vera filosofia, l’autentico fiore all’occhiello del Songdo District, è il concetto di trasporto alternativo, ovvero il bando totale alle automobili (permesse solo quelle elettriche) a favore delle linee metropolitane, dei tram, delle biclette e persino dei taxi boat che scivolano sui canali interni. Ogni zona residenziale è concepita in modo che gli abitanti trovino risposta immediata ad ogni loro bisogno (uffici, ospedali, farmacie, asili, scuole, biblioteche, polizia) ed ogni edificio — rigorosamente cablato in fibra ottica —  è volutamente posizionato ad una distanza massima di 12 minuti a piedi da una fermata del metrò mentre una pista ciclabile lunga 25 chilometri (collegata a un raccordo esterno di 145 chilometri) collega il centro alle “periferie”. Per raggiungere Seul (e tutta la Corea del Sud) o il mega aeroporto internazionale di Incheon c’è la National Railroad con i suoi scintillanti treni ad alta velocità. 

Ovviamente l’intera (costosissima) operazione non mira solo a decongestionare l’affollata capitale (quasi dieci milioni d’abitanti) ma vuole essere una vetrina dell’orgoglio coreano e una calamita per gli investimenti stranieri. La “Incheon Free Econonic Zone” e Songdo City — primo esempio di un’”aerotropoli”, vista la vicinanza allo scalo di Incheon — dovrebbero diventare il nuovo baricentro degli affari e della finanza dell’Estremo Oriente, una piattaforma hi-tech tra Cina, Giappone , Russia e Stati Uniti.

Tutto bene, dunque? No. Qualcosa sembra non abbia funzionato. Non funziona. I lavori, affidati ad un consorzio pubblico-privato formato dalla Gale International (gigante newyorkese del real estate e delle costruzioni), dall’azienda nazionale Posco E&C e dalla Incheon Metropolitan City (l’amministrazione regionale), iniziarono nel 2001 con la bonifica di una zona paludosa lungo il Mar Giallo (600 ettari) ma negli anni hanno subito, a causa le ricorrenti crisi economiche e politiche, una serie di imbarazzanti ritardi. Il completamento dell’opera è via via scivolato dal 2015 al 2018 e, ancora, al 2022. Poi si vedrà.

Oggi a Songdo vivono 100mila persone — nulla confronto a Seul — e il costo complessivo del progetto ha sforato i 35 miliardi di dollari, una cifra folle. Eppure le autorità coreane continuano a sperare e investire nella convinzione di alzare entro il 2022 la popolazione a quota 300mila e convincere finalmente gli stranieri a investire. Sebbene vi siano tantissimi spazi liberi a buon mercato i possibili acquirenti restano però scettici verso la luccicante smart city asiatica. Perchè?

Azzardiamo qualche ipotesi. La perfezione talvolta rischia la freddezza e Songdo è algida. Di sicuro è sicurissima poichè sorvegliata 24 ore su 24 da una rete di telecamere e una foresta di sensori. Molti, forse troppi per gli “gnomi della finanza” ma anche per i comuni cittadini…. Alcuni la paragonano a un set del “Truman Show”, altri ad un incubo orwelliano. La tecnologia, il verde, le innumerevoli comodità non bastano a fare di un folla di condomini una comunità. Robot, calcoli immobiliari e internet non scrivono una narrazione, non costruiscono una polis. Una città vera e pulsante non si programma a tavolino. Una città si vive. Si ama.

Tags: Corea del Sudnuove tecnologieSongdourbanistica
Articolo precedente

I ragazzi di FEDErAZIONE in piazza per denunciare lo scandalo di Bibbiano

Prossimo articolo

Perplessità/ Le tante sviste e omissioni della Treccani

Marco Valle

Correlati Articoli

Corea del Nord/ Pyongyang “gioca” con i missili balistici e la tensione sale
Home

Corea del Nord/ Pyongyang “gioca” con i missili balistici e la tensione sale

di Fabio S. P. Iacono
8 Maggio 2022
0

Un missile balistico è stato lanciato da un sommergibile nord coreano: lo ha reso noto il capo di Stato maggiore delle...

Leggi tutto
A che ora è la fine del lavoro?

A che ora è la fine del lavoro?

28 Marzo 2022
Guerre economiche/ I big data come nuova risorsa strategica

Guerre economiche/ I big data come nuova risorsa strategica

5 Dicembre 2021
Sul digitale e dintorni. Lettera aperta ai candidati sindaci

Sul digitale e dintorni. Lettera aperta ai candidati sindaci

29 Settembre 2021
Carica altro
Prossimo articolo
Perplessità/ Le tante sviste e omissioni della Treccani

Perplessità/ Le tante sviste e omissioni della Treccani

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

In Nigeria i cristiani continuano a morire. L’assassinio di Deborah Yakubu

In Nigeria i cristiani continuano a morire. L’assassinio di Deborah Yakubu

24 Maggio 2022
Cossiga aveva ragione. Draghi è solo un “vile affarista”

Cossiga aveva ragione. Draghi è solo un “vile affarista”

24 Maggio 2022
24 maggio 1915. L’ora dell’Italia unita

24 maggio 1915. L’ora dell’Italia unita

24 Maggio 2022
Storie d’Italia/ La rivolta di Reggio Calabria su Radio Fenice Europa

Storie d’Italia/ La rivolta di Reggio Calabria su Radio Fenice Europa

23 Maggio 2022

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In