Beppe Grillo, nel 1992, era a bordo della Britannia. Sì, proprio quella Britannia, sulla quale i potentati albionici costrinsero il Governo Italiano a dare il via alle privatizzazioni industriali. Assieme all’attuale leader del M5S erano presenti i rappresentanti dei poteri forti italiani e decine di manager ed economisti internazionali, invitati dalla Regina Elisabetta in persona.
Lo rivela Enrico Mentana, in quei giorni al porto di Civitavecchia con la troupe del TG5. Il giornalista intervistò Beppe Grillo sbarcato dal tender del panfilo. Alle domande di Mentana il futuro leader pentastellato rispose che a bordo erano state discusse cose molto interessanti. Poi si dileguò, rapido come una stella cadente. Anche Emma Bonino ha confermato la presenza a bordo del comico genovese: “Non so a che titolo fosse lì, ma la cosa mi parve abbastanza strana. Oggi tutto è più chiaro”.
In quei giorni vi fu un coro di voci allarmate che denunciarono la «regia occulta» dell’incontro, le strategie dei «poteri forti», la «svendita dell’industria italiana». E il fatto che l’evento fosse stato organizzato da una società chiamata «British Invisibles» provocò una valanga di sorrisi, ammiccamenti e battute ironiche. Come ricordano Bruno Amoroso e Nico Perrone nel loro libro “Capitalismo predatore”, sulla nave privata della regina Elisabetta, Mario Draghi, Luigi Spaventa, Giovanni Bazoli, Giulio Tremonti, Mario Baldassari, Mario Monti, Emma Bonino e altri incontrarono i loro referenti stranieri e «discussero delle prospettive dell’economia e, senza mezzi termini, della privatizzazione del patrimonio mobiliare controllato dallo Stato italiano. A quella crociera, fece presto seguito una cascata di privatizzazioni: l’intero sistema delle Partecipazioni statali venne smantellato. Mario Draghi fu premiato con la presidenza del Comitato privatizzazioni (dal 1993 al 2001), mentre dai beneficiari fu fatto vice chairman and managing director della Goldman Sachs International. Paradossalmente l’accanimento giudiziario utilizzato per smantellare altri settori del pubblico — da Mattei a Ippolito e Marotta — o dell’economia come Paolo Baffi o Mario Sarcinelli con accuse pretestuose per aver resistito alle pressioni per il salvataggio della Banca di Sindona, non è mai stato richiamato per Draghi e la banda delle privatizzazioni, la cui intera storia professionale è un libro di testo sui conflitti d’interesse».
Attendiamo qualche spiegazione dal nautico Beppe….
il grillo, non canta, certamente non gli conviene e lo sa. Ma non lo sapranno neanche gli Italiani che hanno votato il 5stelle. Però, giornalisti, quando vi farete i cazzi vostri.
BAsta guardare a quello che è successo dopo, per rendersi conto che Grillo c’era sul Britania, che ha ordito una pugnalata alla schiena degli italiani.
La pena di morte, credo che sia il minimo per i traditori.