Prende sempre più piede l’idea di rendere l’area Expo una “free dream zone”, come avevo proposto nella recente campagna elettorale per le amministrative milanesi.
Perchè Milano sia leader nella scienza e nella ricerca – oltre che in molti altri settori – come auspica il ministro Giannini, occorre prendere coscienza del fatto che servono investimenti sulle giovani leve: non permettiamo che i nostri giovani vadano all’estero, se non per tornare. La Lombardia ospita 12 atenei, solo nella città di Milano sono 7 e sono ambite per la formazione le facoltà scientifiche e mediche di molte università, migliaia di giovani italiani si formano nella nostra città e così molti stranieri. Poi però emigrano – da una passata rilevazione dell’istituto Toniolo, il 90% ritiene il trasferimento per lavoro necessario – perchè senza speranze di impiegare il proprio talento da noi.
Expo può diventare terreno di insediamento di un grande centro di ricerca come Human Technopole, ma merita anche di diventare la casa delle start up, modello di impresa molto diffuso oggi tra i giovani; come rileva Sangalli, inoltre, la riorganizzazione dell’area Expo porterebbe benefici per 9 miliardi di euro e l’effetto Brexit potrebbe comportare 5 miliardi di possibili investimenti esteri trasferibili nella nostra regione, favorendo il conseguente indotto lavorativo.
Rendere questo luogo libero da tasse e burocrazia incentiverà gli investimenti e faciliterà la scelta a rimanere in questa città di molti ragazzi che altrimenti andranno all’estero a investire, per restarci, togliendo all’Italia talenti e risorse.
Se Christine Lagarde si traveste da agnello…
Grande scalpore hanno destato negli ambienti politici ed economici le dichiarazioni della presidente della Bce, dagli alti toni e contenuti....
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