• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
mercoledì 7 Giugno 2023
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Rassegna Stampa

Crimini di guerra/ La Slovenia “dimentica” le vittime dei comunisti titini

di Redazione
21 Marzo 2015
in Rassegna Stampa
0
Crimini di guerra/ La Slovenia “dimentica” le vittime dei comunisti titini
       

Sono trascorsi sei anni da quando è stato rotto il diaframma di cemento che ricopriva il pozzo minerario di Huda Jama svelando l’orrore. In fondo alla cavità, infatti, giacevano e giacciono ancora i cadaveri di almeno 2.500 vittime della violenza dei partigiani di Tito che giustiziarono sommariamente domobranci — miliziani slavi anticomunisti, ndr — ma anche gente comune che non voleva abbracciare la “buona novella” comunista trasformandosi così automaticamente in nemico del popolo da eliminare.

A essere esumati sono stati i resti di 778 persone. Resti che giacciono impietosamente raccolti in sacchi di plastica all’interno di una galleria della miniera. Per loro, e per le migliaia ancora nel buco, nessuna sepoltura, nessuna lapide, e tantomeno nessun monumento, per ricordare questa orribile pagina della storia del XX secolo. E nulla si prevede neppure quest’anno quando il 9 maggio sarà celebrata la fine della Seconda Guerra mondiale.

I cadaveri mummificati in miniera
I cadaveri mummificati in miniera

E di Huda Jama resta ancora la testimonianza di un uomo che all’epoca dell’eccidio guidava uno dei camion che trasportavano i prigioneri, rinchiusi nel campo di concentramento di Teharje nel loro ultimo viaggio. I camion trasportarono per sette noti consecutive le vittime davanti alla miniera, fino a quando questa non si è riempita di cadaveri.

A tenere viva la memoria di queste vittime ancora oggi di serie B ci pensa in Slovenia Mitja Ferenc, professore di storia alla facoltà di filosofia dell’Università di Lubiana nonché presidente dal 1990 della speciale commissione incaricata di scoprire ed esplorare tutti i luoghi delle carneficine dei titini. Un elenco lunghissimo che illustra la “geografia” del terrore che imperava in Slovenia (allora Jugoslavia appena liberata dall’occupatore nazifascista) con numero da non fare invidia al regime dei Khmer rossi in Cambogia. E Ferenc non esita ad accusare le autorità statali della Slovenia di limitarsi a costruire dei monumenti sopra questi “cimiteri” (non è il caso di Huda Jama) quasi a voler pulire la propria coscienza da questi efferati crimini, quando in verità l’opera di ricerca è stata di fatto bloccata.

«Ho paura di simili decisioni – afferma Ferenc – con cui il potere vorrebbe chiudere la partita e chiudere anche gli occhi. Il potere non vuole, non sa oppure non ha il coraggio di fare quello che sarebbe giusto: continuare il lavoro in tutti i cimiteri degli eccidi titini presenti in Slovenia con un pubblico ricordo di quanto in questi luoghi è avvenuto e dando alle vittime una dignitosa sepoltura».

E così, mentre l’esecutivo pensa a emanare un bando internazionale per erigere in centro a Lubiana un monumento alle vittime di tutte le guerre, lavandosi così la coscienza e le mani nella ciotola pilatesca della storia, c’è da rilevare che fino ad oggi la ricerca dei cimiteri delle vittime degli eccidi dei titini nell’immediato dopoguerra iniziato nel 1990 ha portato a identificare oltre 600 siti in tutta la Slovenia, mentre resti umani sono stati fin qui trovati “solo” in ventisette.

Oltre a Huda Jama e a Koevski rog (forse i due più conosciuti) c’è il sito di Tezno, vicino a Maribor, dove i lavori di recupero delle salme non è ancora iniziato. È sicuramente una delle “foibe” più grandi della Slovenia. Qui, nel 1999, in una cavità anti-carro, furono ritrovati i resti di 1.179 persone. Nel 2007 i sondaggi che furono effettuati dimostrarono che l’intera cavità lunga 930 metri è piena di cadaveri. Le prime stime fatte dagli esperti parlano di circa 15mila vittime gettate del buco.

I cimiteri degli eccidi di massa dei titini sono presenti in più di cento comuni della Slovenia, mentre il numero complessivo delle vittime resta ancora un mistero. Ma sono molti, anzi troppi, quelli che non vogliono far e i conti col passato.

 

(nella foto, le trecce delle donne trucidate trovate nella miniera, da rtslo.sl)

 

Mauro Manzin, Il Piccolo, 4 marzo 2015

Tags: comunismoConfine orientaleHuda jamaJugoslaviaSloveniaTito
Articolo precedente

Venerdì di sangue nello Yemen. La guerra civile inter islamica continua

Prossimo articolo

La Pirelli diventa gialla. La Cina è sempre più vicina

Redazione

Correlati Articoli

Il lato oscuro del comunismo italiano. Lo speciale di Storia in Rete
Home

Il lato oscuro del comunismo italiano. Lo speciale di Storia in Rete

di Redazione
13 Aprile 2023
0

Protagonista della storia nazionale dal 1921 al 1991, il Partito Comunista Italiano è stato molto mitizzato e soprattutto ha goduto...

Leggi tutto
Alle radici dell’incontro tra supercapitalismo e comunismo

Alle radici dell’incontro tra supercapitalismo e comunismo

8 Aprile 2023
Giorno del Ricordo 1/ A Schio una mostra su Goli Otok, il gulag di Tito, e un incontro con Matteo Carnieletto

Giorno del Ricordo 1/ A Schio una mostra su Goli Otok, il gulag di Tito, e un incontro con Matteo Carnieletto

2 Febbraio 2023
Holodomor, una data da non dimenticare

Holodomor, una data da non dimenticare

29 Novembre 2022
Carica altro
Prossimo articolo
La Pirelli diventa gialla. La Cina è sempre più vicina

La Pirelli diventa gialla. La Cina è sempre più vicina

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Appuntamenti/ A Milano “Non solo pizza… Vite da rider”. Il libro inchiesta di Ada Fichera

Appuntamenti/ A Milano “Non solo pizza… Vite da rider”. Il libro inchiesta di Ada Fichera

5 Giugno 2023
Toh, la globalizzazione si è inceppata…

Toh, la globalizzazione si è inceppata…

5 Giugno 2023
Gialli storici/ Torna il maggiore Morosini con una nuova avventura: “Il prezzo dell’onore”

Gialli storici/ Torna il maggiore Morosini con una nuova avventura: “Il prezzo dell’onore”

4 Giugno 2023
La dittatura del relativismo avanza e impone “giuramenti”

La dittatura del relativismo avanza e impone “giuramenti”

4 Giugno 2023

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Ucraina Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In