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Home Il punto

Crosetto saluta e se va. Perchè?

di Marco Valle
24 Maggio 2018
in Il punto
7
Crosetto saluta e se va. Perchè?
       

 

 

Guido Crosetto saluta e se ne va. Verso altri lidi. Il “gigante” saluta la “bambina” e lascia il suo scranno di parlamentare. Motivi personali, dice il piemontese.  Motivi privati rispondono i romani. Separazione consensuale concordano i “Fratelli” d’ogni latitudine. Bene, auguri e figli maschi…

Purtroppo le voci maligne circolano e ruotano senza sosta. Attenzione. Come ricordava  il buon Rossini nel suo “Barbiere di Siviglia”«La calunnia è un venticello che insinua lentamente e poi esplode come il suono di un cannone…». Un meccanismo infernale. Crudele.

Sempre meglio la verità. Per quanto cruda possa essere. Per rispetto agli elettori e ai militanti. A chi crede nell’ipotesi di FdI.  Siamo chiari. Guido Crosetto riteneva necessaria (forse sbagliando o forse no…) la partecipazione di FdI al progetto governativo Salvini-Di Maio. Un modo, a suo avviso, di saldare (sommando il 17% leghista al 4 di FdI) il nuovo esecutivo su politiche sovraniste e liberarsi, una volta per tutte, dell’ipoteca berlusconiana. Un balzo nel mare oscuro, uno strappo forte. Magari un errore. Ma, vista la marginalità del “melonismo”, un segno di vita.

La storia, però, è un’altra. O, almeno,  così sembra. Al telefono, nei corridoi, a cena, sotto casa, vecchi e i neo inquillini di Montecitorio (tutti spaventati dalle paranoie dei “controllori”…) sussurrano un’altra narrazione. Ben diversa.

Sin dall’inizio delle trattative  Salvini  avrebbe chiesto l’ingresso al governo dei “Fratelli”,  assicurando loro un dicastero “forte”, la Difesa. Ormeggiato Ignazio al Senato, la scelta più ovvia era Crosetto, già ottimo sottosegretario in XX Settembre ai tempi dell’ultimo Berlusconi. Ma, come confermano le interviste dei “fedelissimi”, la Meloni si oppose. Il posto doveva toccare a lei, solo a lei. Sempre lei.

Secondo i racconti dei “beninformati” (deputati e senatori lombardi, veneti e toscani…), Crosetto cercò di opporsi, cercando sponda in Cirielli, Urso e altri “governisti”. Inutilmente. Alla fine il “gigante” ha rassegnato le sue dimissioni.

Al suo posto (coincidenze?) subentrerà un nome nuovo, ma già conosciuto. La figlia di Mantovani, l’ex assessore della Sanità di Forza Italia in Lombardia, un ometto (già fieramente antifascista) indagato per una serie di reati (cliccate e avrete risposte…). Per la magistratura (ad oggi) Mantovani senior è un corrotto e un corruttore. Calunnie, forse. Errori giudiziari, magari. Chissà. Noi preferiamo attendere la Cassazione per esprimerci a riguardo, ma il giudizio politico sull’operazione rimane negativo . In ogni caso, ciao Guido.

 

 

 

 

 

Tags: Giorgia MeloniGuido Crosetto
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Commenti 7

  1. Gabriele Baraldi says:
    5 anni fa

    che tristezza questa classe dirigente….d’altronde non si spiegherebbe diversamente lo stato in cui versa la destra in italia rispetto il resto d’Europa dove nei peggiori dei casi i partiti di “destra” raggiungo percentuali a due cifre, solo F.D.I. ha percentuali da prefisso. Sono d’accordo con Crosetto l’unico modo di uscire dalla subalternità è appoggiare il nuovo governo. Il suicidio è continuare a seguire il progetto con F.I. Berlusconi ha già definito l’accordo con Renzi per il partito della “nazione”

    Rispondi
  2. Maurizio says:
    5 anni fa

    Mi permetto intervenire su un particolare: Marco Valle definisce Crosetto ” ottimo sottosegretario ” ma non so se il suo giudizio è politico o tecnico. Desidero confermare che ( per il nulla che ciò conta ma all’epoca avevo l’incarico di Vice Direttore Centrale dell’Ufficio Bilancio e affari finanziari del Ministero della Difesa e quindi ero testimone dell’attività dell’on. Crosetto che aveva le deleghe relative) il giudizio sul Suo operato ( attento, preciso, competente, informato) era assolutamente positivo tra gli “addetti ai lavori”. Ed era frutto di una considerazione tecnica.

    Rispondi
  3. Valter Ameglio says:
    5 anni fa

    Qualunque sia la motivazione la dx da bar ( Buttafuoco dixit) non può che diventare la dx terminale ( cit. Adinolfi)
    Poche idee ma confuse per chi non ha mai avuto il coraggio di pensare ad una alternativa all’emancipazione dal Cav

    Rispondi
  4. Mario says:
    5 anni fa

    Penso che l’ignoranza dei giornalisti come questo Marco Valle che non leggono gli atti dei procedimenti in corso e non citano le archiviazioni conseguenti rappresentano un pericolo per la democrazia

    Rispondi
    • Marco Valle says:
      5 anni fa

      Caro Mario, la democrazia non corre pericoli. Speriamo che la Cassazione chiuda presto e al meglio questa pagina. In quel caso daremo voce e spazio ad una vittima della malagiustizia.

      Rispondi
  5. Mario says:
    5 anni fa

    Caro Marco, le archiviazioni che non citi non hanno bisogno di sentenze di cassazione. Come vedi parli, ma non leggi, e questo è il vero pericolo per la democrazia. Inoltre filtri e pubblichi solo commenti che ti aggradano. Altro bavaglio che non rispetta la libertà d’espressione garantita dalla costituzione

    Rispondi
  6. Peppino coppola says:
    5 anni fa

    Fdi continua a navigare a vista senza strategie e visioni globali della realtà che viviamo. Anche la pretesa di Crosetto di fare il ministro Manon il parlamentare perché è una perdita di tempo e per lui di danaro è avvilente. Sarà bravissimo, anche se politicamente lo ritengo una frana, ma un lobbista Dell industria aeronautica che vuol fare il ministro della difesa non è digeribile…

    Rispondi

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