Paragonare l’incarico conferito a Mario Draghi con il compito che Napolitano affidò a Monti 10 anni fa è una falsità storica che può trovare solo e soltanto due giustificazioni:
1. Non si è capito nulla di ciò che è successo e di quanto sta accadendo. A questa prima categoria si ascrivono i lettori superficiali della politica, quelli che non vi prestano interesse, o i parecchi che pensano di saperla interpretare in quanto acritici (e sovente acefali) sostenitori di questo o quella, di cui seguono gli elementari dispacci con fideistica abnegazione, proprio come gli ingenui compagni cui l’impareggiabile Guareschi faceva pervenire l’immancabile “contrordine”;
2. Si è tra i maggiori protagonisti attivi della politica, cioè quelli che i dispacci di cui sopra li redigono per fidelizzare gli sventurati identificati nell’ultima parte del punto 1.
Perché la verità è che le due situazioni sono proprio incomparabili:
Il primo, Monti, venne chiamato all’apice di una campagna di protesta montata ad arte contro Berlusconi (per denigrare il quale scoprimmo addirittura una generale, insospettabile indignazione dell’italiota medio verso i goderecci cultori della gnocca, quasi non fossimo il paese che ha creato il ricco filone cinematografico delle bellone che si sciacquano le tette sotto la doccia a favore di camera) ed al professore prontamente “senatorizzato a vita” fu affidato un compito ben preciso: eseguire il diktat dell’Europa, che esigeva una limitazione (peraltro sacrosanta, riconosciamolo) nella spesa pubblica dello Stivale. Il suo mandato, in altri termini, era eseguire quei tagli cui – pur necessari – nessuna forza politica avrebbe dato seguito propria sponte, per il timore di perdere il consenso dei “clientes” cui veniva razionata la dazione pubblica. E così, mentre per adeguarsi al nuovo clima gli adolescenti – nelle loro camerette – sostituivano le locandine di “Quel gran pezzo dell’Ubalda, tutta nuda e tutta calda” con le sobrie immagini di un Loden consumato, il neo senatore a vita imponeva scelte che – a prova dei fatti – hanno accelerato la depressione dell’asfittica economia nazionale.
L’altro, Draghi, viene chiamato piuttosto in forza della sua conclamata capacità di assumere decisioni autonome, autorevoli ed impegnative, nonostante il disappunto di Berlino (il “whatever it takes” fu il boccone più amaro che Frau Merkel abbia dovuto ingoiare nella sua carriera) ed il suo compito sarà diametralmente opposto a quello del suo triste omonimo: Draghi dovrà infatti spendere una quantità di denaro mai vista prima ed irripetibile in futuro, con la perizia che neppure un grUllino pentastAllato riesce a disconoscergli (financo al “Bibbbitaro del San Paolo” è riuscito a “fare una buona impressione”) di chi sa discernere un investimento produttivo da una spesa a perdere, e soprattutto con la libertà di chi non deve render conto a nessuno né deve cedere a condizionamenti e favoritismi. Unica garanzia, quest’ultima, che ci permette di sperare davvero in un piano di spesa che ponga le basi per una rinascita della competitività e della produzione di ricchezza reale.
Ci pensino, quanti sbertucciano la scelta; ci provino, i tifosotti da curva parlamentare, ad individuare con sincerità uno/a qualunque dei propri beniamini cui sarebbero davvero più sereni ad affidare lo stesso incarico. Si immedesimino nel ruolo, quanti oggi sembrano addirittura mettersi a confronto con il past president della BCE, e misurino con onestà la propria inadeguatezza.
*************************************************************
Di seguito, per aiutare i presuntuosetti/e ed i loro irrazionali supporters nell’esercizio del più semplice dei paragoni, pubblico un breve, sintetico estratto del curriculum vitae di Mario Draghi, facilmente scaricabile da “Wikipedia”:
Mario Draghi
economista, accademico, banchiere e dirigente pubblico italiano.
3º Presidente della Banca centrale europea
Durata mandato 1º novembre 2011 –
31 ottobre 2019
Governatore della Banca d’Italia
Durata mandato 29 dicembre 2005 –
31 ottobre 2011
Direttore generale del tesoro
Durata mandato 12 aprile 1991 –
23 novembre 2001
Presidente del Forum per la stabilità finanziaria
Durata mandato aprile 2006 –
2 aprile 2009
Presidente del Consiglio per la stabilità finanziaria
Durata mandato 2 aprile 2009 –
4 novembre 2011
Dati generali
Titolo di studio: laurea in economia, Università Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
Dottorato di ricerca in Economia, Massachusetts Institute of Technology
Mario Draghi (Roma, 3 settembre 1947) è un economista, accademico, banchiere e dirigente pubblico italiano.
Formatosi all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e specializzatosi al MIT di Cambridge, già professore universitario, negli anni novanta diventa alto funzionario del Ministero del tesoro. Dopo un breve passaggio in Goldman Sachs, nel 2005 viene nominato Governatore della Banca d’Italia, prendendo il posto di Antonio Fazio, divenendo così membro del Financial Stability Forum (Financial Stability Board dal 2009) e del Consiglio Direttivo e del Consiglio Generale della Banca centrale europea nonché membro del Consiglio di amministrazione della Banca dei regolamenti internazionali. Ha ricoperto inoltre l’incarico di Presidente del Financial Stability Forum e del Financial Stability Board. È stato Direttore esecutivo per l’Italia della Banca Mondiale e nella Banca Asiatica di Sviluppo. È membro del Gruppo dei Trenta.
Dal 2011 al 2019 ha ricoperto la carica di Presidente della Banca centrale europea, durante la crisi del debito sovrano europeo, ambito in cui è diventata nota la sua frase del 2012 Whatever it takes, per indicare che la BCE sarebbe stata pronta a fare tutto il necessario a preservare l’euro.
Laurea honoris causa in “Scienze statistiche”
— Università degli Studi di Padova— 18 dicembre 2009
Master honoris causa in “Business Administration”
«per le sue competenze professionali, le qualità manageriali, la concretezza operativa e per la capacità, l’equilibrio e la rettitudine dimostrati in tutta la sua vita professionale. Doti, queste, poste costantemente al servizio della collettività, nazionale e internazionale»
— Fondazione CUOA
— 18 giugno 2010
Laurea honoris causa in “Scienze Politiche e Relazioni Internazionali”
«per la straordinaria capacità di affrontare e risolvere complessi e cruciali problemi di policy mediante strumenti che vanno al di là della teoria e della politica economica
— LUISS Guido Carli
— 6 maggio 2013
PhD honoris causa
— Università di Tel Aviv— – 18 Maggio 2017
— Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant’Anna— 15 dicembre 2018
Laurea honoris causa in “Giurisprudenza”
«in light of the role he has played in upholding the principles and values of the Treaties of the European Union.
— Università degli Studi di Bologna
— 22 febbraio 2019
Laurea honoris causa in “Economia”
«Mario Draghi ha contribuito in modo unico alla costruzione di un’Europa unita. Come presidente della Banca centrale europea ha disegnato strumenti straordinari per impedire la dissoluzione dell’Eurozona. Ha concepito e reso operativo il programma di unificazione bancaria. Ha introdotto nuove modalità nella gestione della politica monetaria. Ha definito un piano dettagliato per completare e rendere sostenibile l’Eurozona, mantenendo vivo il sogno di un continente unito non solo dal punto di vista monetario ma anche politico, operando nel solco della tradizione dei padri fondatori dell’Europa moderna
— Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
— 11 ottobre 2019
Onorevole Corsaro Lei ha la brutta abitudine di considerare quelli che non condividono le sue opinioni degli inetti ignoranti ma non voglio entrare su questo livello di discussione. Non ho mai paragonato Monti a Draghi vero è però che entrambi sono giunti alla presidenza del consiglio con il coro di salvatori della Patria, nel primo caso sappiamo come è finita nel secondo lo vedremo, come dire prima vedere cammello e poi pagare. Non sarebbe male che oltre la sua importantissima opinione una volta tanto anche i poveri sudditi potessero tramite il voto confutare le sue opinioni.
Comunque io in attesa che salviate l’Italia ho prudentemente scelto di vivere all’estero. Buona fortuna
Buon per lei che ha avuto la possibilità di scegliere di vivere all’estero (suppongo con benefici a meno di atteggiamenti masochistici) per noi che rimaniamo qui non ci resta che rivolgerle una domanda: votando chi mandiamo in parlamento a tenere il volante? Salvini? La meloni? Berlusconi? E con che seguito? Saluti
In Italia il problema è che i governi sono stati costituiti da troppi partiti e ciò non ha consentito di prendere decisioni chiare. Ora Draghi come altri “tecnici” non ha una base parlamentare su cui contare il parlamento attuale ha una maggioranza chiara di sinistra non esiste un governo neutro Draghi ha il mandato di arrivare a fine legislatura ergo dovrà appoggiarsi al centro sinistra. Se si ritiene Draghi la migliore scelta che si presenti alle elezioni le vinca governi con solidità per 4 anni, quello che avviene e’ un espediente per salvare una legislatura nata morta.Tutto il resto sono chiacchiere da salotto, : Unità Nazionale, governo dei migliori, in ultimo ma il peggiore governo maggioranza Von Der Leyen , in qualsiasi altra nazione si sarebbe votato dopo la caduta del primo governo Conte ma lo si è impedito per convenienza del P.D. e 5 stalle regalandoci un governo farsa e ora si definiscono responsabili ? E Mattarella parla di governo di Unità nazionale ? Non ci sono formule salvifiche ma solo scelte serie . Siete sicuri che Draghi abbia a cuore gli interessi degli italiani ?
Lorenzo ho lascito l’Italia perché non ho trovato lavoro altrimenti tanti come me sarebbero rimasti volentieri nella propria nazione
Se è vero che in parlamento non esiste una persona che abbia le capacità per condurre la nazione come Lei afferma ed essendone stato un componente non può che essere vero allora aboliamo il parlamento instauriamo un ufficio del personale che valuta i curriculum, io sarei d’accordo ci risparmieremo di pagare miliardi di euro buttati al vento, chi meglio di Lei può saperlo…..
Draghi può avere il curriculum migliore del mondo ma se la maggioranza che lo sosterrà sarà la maggioranza che sosteneva Conte i risultati saranno i medesimi e il centro destra anche unito non è maggioranza, il resto sono chiacchiere. Se poi avete cambiato idea potete sempre schierarvi con Renzi che ha le vostre stesse opinioni sul governo Draghi
In un famoso film De Niro recitava “tutto chiacchiere e distintivo” ….
Gli unici dispacci che inondano l’informazione è la politica si sperticano a fare le lodi di Draghi e Mattarella addirittura o sentito parlare di “miracolo” attendo di sapere a quando la moltiplicazione dei pani e dei pesci….
Già si vede il cambio di passo della nazione che si unisce in un’alleanza “patriottica” mentre aziende lavoratori pensionati giovani vivono in un contesto di incertezze e miseria viene confermato il Festival di Sanremo vera anima del neo patriottismo. Un suggerimento ai naviganti “patrioti” perché una volta tanto i super garantiti intoccabili giullari del potere non rinuncino al Festival in segno di solidarietà con la nazione che soffre ? Di più aspetto che Draghi privatizzi 2 canali televisivi Rai abbattendo il costo del canone TV ad un terzo e investendo i ricavi e i risparmi(si parla di centinaia di milioni anno visto cosa percepisce la pletora di cantori di Mattarella) in politiche di qualificazione dei disoccupati ! On. Corsaro si faccia promotore di scelte liberali e queste si patriotiche !! Non chiacchiere ma fatti i salotti di Roma non incantano più!!
Sono d’accordo non si può confondere Monti con Draghi , Draghi e’ molto peggio .