Dopo la prima tappa nel nord ovest del 26 ottobre a Torino, ieri si è svolta la sessione del nord-est a Verona del giro d’Italia lanciato da Officina per l’Italia che si concluderà con le tappe di Napoli e Salerno il 4 novembre.
Officina per l’Italia è l’aggregatore delle forze di destra e centrodestra lanciato da Fratelli d’Italia per creare un nuovo soggetto politico in grado di unire un’area frammentatasi pesantemente negli ultimi 5 anni e si muove in parallelo a un’iniziativa per alcuni versi simile promossa da La Destra.
Ieri in un clima di entusiasmo da parte dei partecipanti, Verona, dopo i saluti degli esponenti locali, ha ascoltato gli interventi di Magdi Allam, Ignazio La Russa, Flavio Tosi e Giorgia Meloni.
Mentre Allam si è soffermato sul problema dell’integrazione degli immigrati di fede islamica chiedendo che si blocchi la costruzione di nuove moschee “luogo di indottrinamento e non di culto come le Chiese cristiane”, La Russa ha invitato le forze di destra a unirsi per creare un grande soggetto in grado di essere determinante nel futuro della politica italiana e il sindaco di Verona ha salutato con favore l’iniziativa di Officina nella prospettiva di fare delle vere primarie di coalizione per decidere il futuro candidato capo del governo del centrodestra.
La chiusura è stata di Giorgia Meloni che ha spiegato il programma dell’Officina. Le priorità per la Meloni sono: “la sovranità nazionale e la sovranità monetaria. Noi siamo sempre stati europeisti, per l’Europa dei popoli e delle nazioni. Ma proprio per questo siamo contrari a questa Europa di banchieri e burocrati che non rispondono a nessuna logica popolare. Non possiamo accettare di dare soldi dei contribuenti a un fondo salva stati che serve per quanto riguarda la Grecia a pagare i debiti con le banche tedesche e per quanto riguarda la Spagna a comprarci la Telecom. Propongo è di mettere nella Costituzione una norma che vieti di recepire direttive europee contrarie all’interesse nazionale. Anche per quanto riguarda la Nato mi chiedo a che cosa serva avere basi americane in Italia quando nel momento del bisogno, e mi riferisco alla situazione dei nostri Marò, ci hanno abbandonato tutti”. Un’altra priorità è “la lotta all’immigrazione clandestina. E’ ora di finirla coi buonismi su questo tema. Anche per quanto riguarda gli immigrati regolari se si integrano, cioè accettano le nostre leggi, i nostri usi e costumi e tradizioni, bene, altrimenti se vogliono imporre le loro, quella è la porta e che tornino a casa loro”. Ancora un punto fondante del programma di Officina è “la lotta agli sprechi e il taglio delle tasse. Porto un solo esempio: quello delle pensioni d’oro. E’ ingiusto e vergognoso che si paghino pensioni anche da 90.000 euro al mese a gente che non ha pagato contributi e chiedere sacrifici a chi non riesce ad arrivare a fine mese. Le pensioni d’oro vanno tagliate e subito, indipendentemente dal parere della Corte Costituzionale”. In chiusura, la Meloni ha detto: “Il moderatismo va bene in tempo di pace. Noi siamo in guerra oggi e quindi abbandoniamo ogni moderatismo. Noi moderati non siamo. Siamo in guerra contro un governo di larghe intese che pensa solo a rimandare e mantenere la propria poltrona sulle spalle degli italiani. Siamo in guerra contro gli speculatori internazionale e gli euro-banchieri che strozzano la linfa vitale della nostra economia.”
Di Gianni Candotto, QuelSi Quotidiano,
Dico che Fratelli d’Italia consente finalmente di riaprire il cuore alla speranza. Meloni e Tosi in particolare sono degni di ogni attenzione. Sul riacquisto della sovranita’ monetaria non si puo’ pero’ incentrare tutta la strategia anticrisi. La crisi italiana e’ maturata negli ultimi 15 anni con una progressiva caduta della competitivita’ dell’ industria italiana e con la stasi (prima) ed il tracollo (poi ) del nostro prodotto lordo. La perdita della sovranita’ monetaria ( carpitaci dall’Europa dominata da Merkel) ci priva di alcuni strumenti finanziari ma non sta alla base del drammatico declino della Nazione . Vorrei oggi pero’, in particolare, focalizzare l’attenzione sui risultati elettorali in Alto Adige che per 60 anni era stato , nessuno puo’ ignorarlo, una roccaforte della Destra Nazionale . Oggi quel patrimonio e’ praticamente azzerato. In Alto Adige , come altrove, una larghissima parte di elettori (in Alto Adige quasi tutti quelli di lingua italiana) e’ delusa e sfiduciata e non va a votare. La destra italiana deve riprendere urgentemente l’iniziativa e la autonomia sia pure in sistema dipolare, se vuole ritrovare la sua funzione ed i suoi elettori.
Tutti coloro che hanno dato vita e partecipato alla funesta avventura chiamata alleanza (anti)nazionale dovrebbero farsi da parte perché, dopo aver distrutto la Destra con Fini, non sono credibili per la rinascita di una Destra che sarà arrendevole come AN e,dinanzi alla salvaguardia della Sovranità Nazionale (che significa dire no all’euro ed uscire dall’euro, dire no al fondo monetario internazionale ed a questa europa di mercanti e potentati onnipresenti) si calerà le braghe per opportunismo politico. La solita minestra, in pratica.