Può capitare in modo del tutto eccezionale, dopo tante stucchevoli, ripetitive e demagogiche rivisitazioni, che siano ripubblicate sul “Corriere della Sera” salienti, sobrie quanto centrate e felici considerazioni di Giovanni Sartori in un volume intervista del 1998 con Leonardo Morlino riguardante il tema/problema della riduzione dei componenti le assemblee elettive.
Vale la pena dopo la domanda di enucleare la risposta sempre calzante e seria. Al quesito “Un minor numero di parlamentari comporta una maggiore efficacia decisionale? “, il cattedratico fiorentino non ha la minima difficoltà nel replicare: “ Non vedo perché l’efficacia decisionale, riferita ai parlamentari. Dipende da due fattori: la disciplina di voto (e quindi di partito) e una maggioranza adeguata e sufficiente di sostegno al governo. Se sussistono queste due condizioni mi sfugge la differenza tra, mettiamo trecento e seicento deputati”,
Sulle ragioni della richiesta della operazione “chirurgica”, Sartori “In parte credo che sia una richiesta-protesta. Una delle giustificazioni è il poi il risparmio: il nostro Parlamento, si dice, costa troppo. Ma questo risparmio, rispetto ad altri che non si fanno, è di entità miserabile. C’è anche un altro ordine di considerazioni”. Cioè “Tanto minore è il numero degli eletti, e tanto maggiore diventa il costo in voti. Se i deputati sono seicento , il costo in voti di ogni seggio è, mettiamo, di cinquantamila voti. Se i deputati scendono a trecento, ogni eletto costerà centomila voti”.
In sintesi le riserve di Sartori, che sono anche le nostre, “vertono sul perché siano presentate; un perché che non viene quasi sostenuto da buone ragioni. Una riforma si fa, o viene proposta, semplicemente perché è popolare. Ma, quando è così, è demagogia [cosa dei grillini non è demagogico, ridicolo e sabotatore dello Stato?],
La chiusura dovrebbe portare gli incerti o i tanti male informati a concludere con Sartori che “la demagogia costituzionale è sicuro che produce pessime costituzioni”.
Come non dare ragione a Sartori?
Sono completamente d’accordo con il prof. Pacifici e condivido questo suo editoriale molto puntuale a sostegno del pensiero del prof. Sartori, tanto attuale che sembrerebbe scritto oggi, ma si sa, l’intelligenza politica di Sartori era una caratteristica proverbiale.Voterò quindi convintamente per il “NO” per quanto detto dal prof. Pacifici e per tante altre ragioni che in questa sede sarebbe troppo lungo spiegare e che possono sostanzialmente riassumersi in una mio viscerale desiderio di difendere la nostra costituzione da ogni possibile attacco di natura qualunquistica che non potrei non considerare reazionario. Lo feci contro Renzi, a maggior ragione lo faccio oggi contro questo tentativo sgangherato dei 5 stelle.