Addio Austria Felix, addio campanili a cipolla e vecchi loden. Addio alle torte al cioccolato, al “Danubio Blu” e a Strauss e i suoi struggenti valzer. Addio alla Mitteleuropa, una civiltà deliziosa e raffinata. Rimarrà solo la nostalgia. Gli austriaci invecchiano. Muoiono. E non nascono.
Cresce invece l’immigrazione extracomunitaria. Ai circa 8,4 milioni di ex sudditi di Francesco Giuseppe — un grande imperatore che il nostro Risorgimento, obbligatoriamente, ci ha insegnato a non amare, eppure… — ogni anno se ne aggiungono altri 30.000, d’ogni colore, origine e religione. Di questo passo, secondo gli studiosi di Vienna, nel 2030 la popolazione (sempre più mista) raggiungerà i 9 milioni.
Il futuro è un paese per anziani. Una gigantesca casa di riposo dai costi sempre più alti. Qualche calcolo. La fascia superiore ai 65 anni, quella dei pensionati, è attualmente del 17,%, ma diventerà del 24,5% nel 2030. In pratica, un pensionato ogni quattro abitanti. Per quanto riguarda i più giovani, registriamo attualmente 1,71 milioni di austriaci sotto i 20 anni, pari al 20% della popolazione. Ben presto il loro numero scenderà, fino a raggiungere nel 2018 1,67 milioni, per poi tornare a salire. Nel 2027 – così dicono i demografi – torneranno al numero attuale. Ma chi saranno e da dove verrano i “nuovi” viennesi, salisburghesi etc.? Sicuramente saranno multicolore e arriveranno da lontano, molto lontano.
Per i politici e gli economisti si tratta di una scelta obbligata. Per mandare avanti la piccola repubblica alpina – reddito, tasse, versamenti contributivi – si deve fare, obbligatoriamente, affidamento sulla popolazione attiva, quella tra i 20 e i 64 anni. Appartengono a questa fascia attualmente 5,21 milioni di austriaci, pari al 62%. Nel 2030 si ridurranno al 57%, per scendere nel 2060 al 53%. A quella data sarà al lavoro un austriaco su due. Considerato che il tasso di natalità è insignificante, la crescita della popolazione è dovuta quasi esclusivamente all’immigrazione.
La realtà è drammatica: complessivamente i “nuovi” austriaci, quelli non nati in Austria, sono oggi 1,34 milioni; nel 2030 saranno 1,76 milioni e diventeranno 2,19 milioni nel 2060. Secondo le stime nel 2030 si può ragionevolmente affermare che almeno un austriaco su quattro avrà origini straniere. Chissà cosa ne penserebbe Franz Joseph, il vecchio imperatore? Ma a Vienna, nella Cripta dei Cappuccini l’ultima dimora degli Asburgo, regna il silenzio.