Caro Fidanza, grazie per la precisa replica e grazie agli amici di “Destra.it” che hanno dato fin troppa dignità ad un mio semplice intervento. Sono lieto di leggere quanto scrive e credo che l’idea partecipativa dovrebbe essere uno dei cavalli di battaglia di un progetto politico che non guardi solo alle prossime elezioni ma che dia qualche speranza per i prossimi anni. Spero anche che tutte le energie e le memorie di cui lei si mostra motivato e convinto custode non siano soffocate in una calderone chiamato “centrodestra” dove tradizionalmente le pulsioni liberali/liberiste la fanno da padrone.
Del resto vediamo alfieri (più presunti che reali?) della Partecipazione (non cito il “sindacalismo nazionale” perché ho troppo rispetto per quella realtà) intruppati in altri partiti di centro destra – defunti o in attività – e pare dimentichi di ogni passata esperienza. Un nome? Renata Polverini. E come dimenticare – venendo a lidi a lei più vicini – i tanti (troppi?) che in questi anni hanno tacitamente o alacremente fatto strame di un passato storico, complesso ma non disprezzabile in toto e che comunque era quello di una comunità attiva tra infinite avversità dal dicembre 1946, rendendosi complici del delirio sul “Male assoluto”?
Di quei giganti del pensiero ce ne sono tanti anche in Fratelli d’Italia che, da esterno, mi permetto di dire, farebbe cosa intelligente affrontando una volta per tutte anche il nostro passato con distacco e intelligenza. Quello che non riuscì neanche al MSI e che An fece finta di non vedere, tirando oltre senza troppi problemi. In altri termini, e chiudo: è mai possibile che un mondo che ha radici profonde nella Storia di questo paese non riesca ad occuparsene con un minimo di lungimiranza: siamo passati dal reducismo e dalla memorialistica degli anni ’40-’60 (e meno male che un po’ di memorialistica c’è stata…), all’appalto di ogni analisi storica a De Felice e alla sua scuola. In tempi più recenti ci si è accontentati di Pansa in alternativa al ripudio puro e semplice. Insomma, che si fa per il futuro, non solo per i nostri cari sindacalisti rivoluzionari e nazionali?
Un cordiale saluto
Fabio Andriola, direttore di Storia in Rete
egr. sig. (?) Andriola se Corridoni fosse vivo prenderebbe a calci nel sedere chi ha approvato la vergognosa Legge Biagi e tutti i loro leccazampe.
Sindacalismo nazionale?sono stato per anni rappresentante sindacale per l’UGL.Posso dire solo che ho pagato,e fatto pagare,una tessera inutile perchè i miei interlocutori(soprattutto a Roma) si sono rivelati,operativamente,inadeguati(stavo per dire buffoni ma mi sono trattenuto).Una prece.