Cari Viviana e Massimo, rispondo in merito ai vostri scritti. Innanzitutto, vorrei capire quali riflessioni vi spingono a voler riproporre una Destra economica e liberale. Perché credetemi, sono pochi quelli che lo hanno capito. Vedete, come accade in quasi tutto l’Occidente, ad essere in declino non è solo la social-democrazia ma anche la liberal-democrazia. E sin dagli albori dei centro-destra assortiti, giungeva più di uno scricchiolio. Insomma, l’assurdità di questi contenitori e dei partiti-impresa, dell’economia manageriale in politica, dei CDA e delle fondazioni, tipo quella di AN, hanno fallito. A Destra come a Sinistra. Sappiatelo.
Per ciò che rimane della rovina partitica di AN, parecchio disastrosa e totalmente diversa da quelle politiche in generale, dell’ammucchiata cui vi riferite, è rimasto ben poco. Salvo rare eccezioni. Possiamo dire che era anche ora? Quelle che voi pensate siano « una presa d’atto del presente, ed una proposta sul futuro» così come le avete esplicate, assomigliano ad una mezza verità.
Andiamo per ordine e facciamo un po’di chiarezza. Guardandovi intorno, pensate davvero di andare ad incidere nei discorsi che contano, con tutto il corollario del vecchio centro-destra, per cambiare una virgola dell’agenda di Salvini ? Mi spiace dirvelo, ma da semplice osservatore quale sono e parecchio disinteressato, credo che non abbiate capito molto. Ve lo scrivo con la solita franchezza che esula dai tuttologi, superbi e altezzosi, che lascio volentieri agli scribi di partito.
Mi spiego meglio, perché non voglio essere frainteso: il leader dell’ex Carroccio, pare avere l’intelligenza che poco c’entra con l’umiltà bacchettona, di ascoltare supinamente i consigli e limitarsi a ciò. E soprattutto, quando poco ne sa e tanto può apprendere, politicamente comunica e mette al centro dei suoi discorsi, quegli argomenti. I limiti li conosciamo. Certo, sappiamo che non è una cima (cosi dicono, sbagliando) ma ha fatto vedere che non è uno sprovveduto. Certo, a volte è inascoltabile per chi lo giudica una figura caricaturale. Però, cosi è. Lo scrivo, nonostante non sia stato fatto ancora nulla di importante per l’Italia di decisivo.
Massimo nel suo scritto, crede che la la dicotomia destra/sinistra « rappresenterà il crinale di appartenenza». Per ciò che mi riguarda: penso che il «momento» storico dica il contrario e che un domani possa riproporsi con altre caratteristiche. Nessuno lo sa ma ad oggi, è possibile solo in mancanza d’altro e per opportunismo. A proposito della natura e della Politica: la natura umana è connessa alla Politica ma, quando ci sono dei mutamenti in correlazione alle disposizioni della società, a cambiare è la Politica ed il discorso è molto diverso. Infine, un esempio che non è a caso, vorrei farvi presente che la Lega non è nata sulle rive “felici” del centro-destra.
Non proviene dalla stessa parte ed ha avuto un percorso ben preciso. Un po’ come è capitato a voi ma su diverse coordinate. Insomma, nulla cui vedere con lo scandalo dei diamanti in Tanzania e le follie del figlio di Bossi. Diciamo pure, che una certa prossimità con l’ambientino creatosi nel calderone di Governo del centro-destra, non li ha aiutati. Tralasciamo i gusti eccentrici del “Sultano” di Arcore e la corte politica, all’insegna del “botulino” e degli emuli di Roberto Carlino. Inviterei piuttosto, a rivedere al rallentatore, le stranezze e le capriole di alcuni personaggi della corte. I quali, ultimamente sono passati dal partito del “botulino” a Fratelli d’Italia, portandosi una certa arietta insalubre che spirava copiosa.
Certo, voi direte: “ma noi non ci rivolgiamo a quelli ma ad altri”. Non c’e’ nulla di più lontano per il sottoscritto che osservare la Politica e vedervi alle prese, con i concetti degli incurabili democristiani. Perché questa operazione, più che una vostra riflessione, pare essere la solita manfrina. La gggéééénte che Massimo ha aggettivato, è piena di italiani che nello stomaco della “Balena Bianca”, non vogliono finirci. Le ultime elezioni sono state molto chiare a tal proposito. Ed è proprio chi non ha capito questo che sembra mirare esclusivamente all’auto-conservazione. Va da se che il discorso non è certo rivolto a voi due. Meglio scriverlo, vista la permalosità che c’e’ in giro… E’ come ascoltare il suono di un pianoforte scordato che in realtà è uno xilofono.
Ai richiami di Viviana che si rifanno a tutto il mondo economico e produttivo del Paese, appellandosi al centro-destra, vorrei far presente prima di ogni altra cosa che le patrie, comprendono i Paesi, le Regioni, i popoli e le culture. Chiarito questo, la finanziarizzazione dell’economia, le privatizzazioni che hanno distrutto la Patria, le liberalizzazioni dell’ideologia di mercato, libere da vincoli ed estensioni, sono state applicate in primis dal centro-destra.
Cari Viviana e Massimo, mi spiace ma la vostra, pare una riformulazione di una visione superata. In assenza del rovescio della medaglia, del centro-sinistra, le idee languono. Meglio allora, tornare ai vecchi schemi di sopravvivenza, resuscitando al contempo sia uno che l’altro ? Questa si che è un’idea fallimentare. Posso capire che stare fermi un giro è dura. Soprattutto, per coloro che si cimentano in Politica, dimostrando di avere un pelo sullo stomaco notevole. Non è da tutti, non fa per me. Ma a volte, non solo in politica, bisogna capire quando è il momento di prendere il dolce ed il caffè. Se queste sono le premesse, giudicate voi. Se questa è per voi un’alternativa, sappiate che è una strada che porta ad un vicolo cieco.