• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
giovedì 7 Dicembre 2023
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Home

Diritti in Turchia/ Erdogan vuole chiudere le ultime scuole non musulmane

di Redazione
20 Novembre 2021
in Home, Mondi
0
Diritti in Turchia/ Erdogan vuole chiudere le ultime scuole non musulmane
       

Il partito del presidente turco Recep Tayyip Erdogan nega i fondi per le scuole appartenenti alle minoranze del Paese: armene, greche ed ebraiche. Un numero minimo, solo 22 in totale quelle rimaste, alle quali sarebbero bastati poco più di tre milioni di euro per poter garantire il regolare svolgimento dell’anno scolastico coprendo tutti i costi. Tuttavia, il Partito giustizia e sviluppo (Akp) al potere ha chiuso i rubinetti, respingendo al mittente una precedente richiesta avanzata in Parlamento dal deputato armeno Garo Paylan, del Partito democratico dei popoli (Hdp), movimento di opposizione che unisce sinistra e forze filo-curde. 

Le scuole gestite dalle minoranze armena, ebraica e greca in Turchia registrano da tempo consistenti difficoltà finanziarie, acuite dal calo progressivo nel numero di studenti. Da qui l’iniziativa del deputato armeno Paylan, che il 2 novembre ha presentato una proposta di legge finalizzata “all’aumento delle risorse” nel budget statale 2022 del ministero turco dell’Istruzione. 

Si tratta di un aumento minimo, per consentire agli istituti “parte di questo Paese” di sopravvivere coprendo “il costo dei salari per gli insegnanti e i bisogni immediati degli studenti”. Le scuole legate alle minoranze accolgono circa 4mila studenti e necessitano di 40 milioni di lire turche (circa 3,2 milioni di euro). Tuttavia, la camera dietro indicazione del partito di governo (e degli alleati nazionalisti dell’Mhp) hanno bocciato la proposta; da sottolineare anche l’astensione dei Repubblicani (Chp). Un voto, sottolineano i critici, che esprime una volta di più la “supremazia” del fronte islamico turco in Parlamento che “non pone il minimo interesse” per altre componenti – pure importanti – della nazione. 

Non è la prima volta che Paylan sperimenta in prima persona questo approccio discriminatorio verso le minoranze. Prima di entrare in Parlamento, egli ha ricoperto a lungo il ruolo di preside della Yeşilköy Armenian School di Istanbul. In una intervista del 2010, egli ricordava come le scuole armene dipendano per gran parte dalle donazioni per la loro sopravvivenza, mentre lo Stato chiudeva sempre più i rubinetti cancellando i finanziamenti erogati attraverso il ministero dell’Istruzione. Tuttavia, da sette anni la richiesta di almeno 2mila lire turche aggiuntive per singolo studente giace inascoltata e la situazione si è progressivamente deteriorata. Secondo gli esperti il problema è l’erosione progressiva della popolazione non musulmana turca, dove la percentuale di cristiani ed ebrei è dello 0,1% su un totale di 80 milioni. Un declino iniziato col genocidio armeno del 1915 mai riconosciuto da Ankara, determinante nello stravolgimento demografico.

Agli inizi del secolo scorso esistevano 1.996 scuole armene, con 173.022 alunni; di queste, 1.251 con oltre 76.548 studenti si trovavano nell‘Armenia occidentale (o Turchia orientale). Oggi, in quest’area non ci sono più scuole armene e le poche sopravvissute operano a Istanbul, fra discriminazioni sistematiche e passaggi ostili nei libri di testo verso le minoranze. “Identità e nazionalismo turco – spiega un rapporto 2017 della Constantinopolitan Society – sono promossi come valori fondamentali, mentre la cultura minoritaria viene ignorata [… e alcuni testi] includono dichiarazioni xenofobe contro di essa”. 

Fonte Asianews

Tags: cristiani d'orientediritti civiliErdoganTurchia
Articolo precedente

Algeria contro Marocco. Una nuova guerra delle sabbie è possibile, anzi probabile

Prossimo articolo

Cancel culture, ovvero l’Occidente che odia l’Occidente. Il saggio di Eugenio Capozzi

Redazione

Correlati Articoli

Quale domani per i cristiani di Gaza e Palestina?
Home

Quale domani per i cristiani di Gaza e Palestina?

di Marco Da Pozzo
17 Novembre 2023
0

Dopo oltre un mese di ostilità incessanti tra Hamas e Israele, anche il futuro dei cristiani nella Striscia di Gaza...

Leggi tutto
La Turchia di Erdogan gela i rapporti con Israele. E legittima Hamas

La Turchia di Erdogan gela i rapporti con Israele. E legittima Hamas

27 Ottobre 2023
Calcio, verso gli Europei italo-turchi. Una scelta obbligata?

Calcio, verso gli Europei italo-turchi. Una scelta obbligata?

29 Luglio 2023
I cattolici cinesi tra la persecuzione di Pechino e l’accordo con la Santa Sede

I cattolici cinesi tra la persecuzione di Pechino e l’accordo con la Santa Sede

21 Luglio 2023
Carica altro
Prossimo articolo
Cancel culture, ovvero l’Occidente che odia l’Occidente. Il saggio di Eugenio Capozzi

Cancel culture, ovvero l'Occidente che odia l'Occidente. Il saggio di Eugenio Capozzi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Vannacci è tornato. L’ira dei sinistrosi, l’imbarazzo di Crosetto

Vannacci è tornato. L’ira dei sinistrosi, l’imbarazzo di Crosetto

5 Dicembre 2023
Lo sport malato/ Per finirla con le scuole di calcio: inutili, costose e senza gioia

Lo sport malato/ Per finirla con le scuole di calcio: inutili, costose e senza gioia

4 Dicembre 2023
Destra e cultura. Serve una strategia efficace e una visione alta

Destra e cultura. Serve una strategia efficace e una visione alta

4 Dicembre 2023
Claudio Risé/ Finitela con la lagna sul patriarcato. La vera sciagura è il disagio psichico

Claudio Risé/ Finitela con la lagna sul patriarcato. La vera sciagura è il disagio psichico

3 Dicembre 2023

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Ucraina Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In