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Home L'Editoriale

Dopo le Regionali/ L’Italia non è dei moderati

di Augusto Grandi
1 Giugno 2015
in L'Editoriale
0
Dopo le Regionali/ L’Italia non è dei moderati
       

Al bugiardissimo non è bastato imporre le elezioni nel bel mezzo di un ponte, sperando che l’astensionismo penalizzasse gli avversari. Per poi, con la consueta ipocrisia, fingere di preoccuparsi per il non voto. E anche se il risultato finale sembra premiarlo, con 5 Regioni da governare contro 2, la realtà e’ molto diversa.

A distanza di un solo anno dal trionfo del Pd, il partito del bugiardissimo perde consensi pressoché ovunque. E vince in Puglia e Campania con due candidati che proprio non sono fedeli esecutori tipo renzine. Ma perde in Liguria. Colpa dei tafazzisti civatiani, secondo la banda del premier. Ma non si capisce perché dovrebbe votare Pd chi non condivide nulla delle politiche fallimentari e basate solo sulla menzogna messe in atto dal premier. E poi anche in Veneto si è presentata, sul fronte opposto, la stessa situazione, con Tosi contro Zaia. Risultato? Zaia supera il 50% e condanna all’irrilevanza Tosi. Oltre a doppiare la renzina Moretti.

Salvini, indubbiamente, ha vinto. Anzi, ha stravinto. E non solo nel Veneto, ma anche in Liguria, in Toscana, in Umbria, nelle Marche. Dove ha nettamente battuto Forza Italia, anche nella Liguria che sarà governata dal forzista Toti. Lega con il doppio dei voti. Un risultato che si ripropone in Toscana che resta rossa ma che evidenzia come l’accordo tra Lega e Fratelli d’Italia funzioni molto ma molto meglio di quello dei moderati berlusconiani. I moderati sono spazzati via ovunque, i moderati sono quelli che non hanno rinunciato al ponte e che sono pronti a delegare il futuro loro e dei loro figli al bugiardissimo ed alle renzine.

Mentre Salvini vince utilizzando toni non moderati e cercando, al contrario, la diabolisation che tanto preoccupa gli osservatori politicamente corretti. Diventa evidente che un’alleanza contro le politiche criminali del bugiardissimo non deve essere guidata da un moderato, ma da qualcuno che abbia voglia di lottare con decisione. D’altronde il dato dei grillini lo conferma. Il movimento 5 stelle e’ andato più che bene. Si è consolidato, ha dimostrato di essere ormai radicato anche a livello locale. E ha dimostrato che non i moderati ma gli incazzati sono la maggioranza di questo Paese.

Lega, FdI, 5 stelle, civatiani e gruppi vari procedono in ordine sparso e questo salva il bugiardissimo ed i suoi compari. Ma il segnale e’ chiaro e il Pd non potrà continuare a governane inventandosi le prossime elezioni a cavallo tra le 23 del 31 gennaio e le 7 del mattino dell’1 gennaio. Quanto a Berlu, il suo candidato Toti sarà governatore, ma il suo partito viene strabattuto dalla Lega ed incassa la peggiore sconfitta della sua storia. Il partito repubblicano dei moderati e’ stato eliminato prima ancora della nascita.

Tags: Beppe GrilloelezioniForza ItaliaFratelli d'ItaliaLega NordLiguriaMatteo RenziMatteo SalviniPartito DemocraticoVeneto
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