Secondo un antico vocabolo provenzale, da cui deriva, per “zambracca” si definisce donna da camera, di servizio. L’enciclopedia Treccani tiene a meglio specificare, sulla scorta di San Bernardino e Montale, come il termine sia al pari di “cameriera sudicia e sciatta” o, per non lasciar alcuno spazio al dubbio, di “meretrice o baldracca”. Troppo onore, diremmo noi che del termine ci siamo allegramente serviti per denominare un’umilissima e innocente trasmissione radiofonica col solo intento di discettare di cose più o meno alte e la pretesa che il nostro chiacchiericcio venga persino ascoltato da orecchie, distratte o meno che siano, di malcapitati girovaghi della grande rete. Genuinamente dannunziano è però il richiamo che evoca il nome di una stanza, utilizzata da Gabriele sia come studiolo sia come anticamera dove si affastellano disordinatamente ordinati una miriade di oggetti sparsi, presente in quel magnifico “libro di pietre vive” che è il Vittoriale degli Italiani sulle sponde del Garda. Un ambiente di studio, appunto. Qui le conoscenze diverse si radunano e danno vita a creative sintesi, brillanti intuizioni, mirabili composizioni.
Noi, timonieri di questa minuscola imbarcazione salpata a marzo alla volta dei burrascosi mari algoritmici del web, altra opera non inseguiamo se non quella, molto più prosaica e meschina, di far parlare ospiti, porre loro le piccole e grandi questioni del presente, interrogare punti di vista cercando di trarre preziose indicazioni sulla comprensione di questo “attediato mondo” (Baudelaire). Abbiamo scelto il formato del podcast, come mezzo capace di favorire al massimo grado quella necessaria libertà d’espressione ovunque sotto assedio. Sotto forma di agili e vivaci chiacchierate invitiamo tutte le settimane personalità note e meno note della politica, del giornalismo, della cultura che dappertutto trovi nelle forme più svariate e inaspettate, del mondo del lavoro, della ricerca, di tutto quel che può o non può interessare, a esprimere pensieri in libertà e secondo il proprio spirito. Per un presente (e un futuro) che va capito, prima che combattuto.
Crediamo nell’efficacia e nella potenza della voce come strumento per giungere alla comprensione diretta del messaggio da veicolare. Ci prendiamo il diritto di alleggerire i pensieri pesanti ma senza svuotarne ragioni e aspetti impegnativi, perché quando si scherza bisogna essere seri, come ci ha insegnato il Marchese Del Grillo. Ci disponiamo all’ascolto attento, ma gelosi degli spazi di libertà grazie ai quali mettere in atto la controffensiva della critica anche severa, anche corrosiva. Non insegniamo, non predichiamo, non imponiamo. E questo forse è un bene, in fondo. Ma nell’oscurità entro la quale sembriamo da qualche tempo precipitati anche solo tenere a mente la maniera di non far spegnere il fuoco per continuare a vedere intorno a noi, può aiutare a non smarrire speranza e consapevolezza. Lo fanno già in tanti da queste nostre rive “non conformi” del fiume, è vero. Lo fanno usando questo stesso mezzo di diffusione, è così. A che serviamo, quindi? Dovevamo esserci anche noi. Ed ecco tutto.
Gli episodi della Zambracca sono disponibili sulle principali piattaforme audio digitali (Spotify, Spreaker, Apple Podcasts, Amazon Music, iHeart Radio, Google Podcast).