Il cuore dell’Irlanda batte forte. La piccola e orgogliosa repubblica si prepara a celebrare il centenario dell’insurrezione contro gli inglesi, l’Easter Rising 1916. Tante mostre, cerimonie, convegni, visite guidate, spettacoli di strada e teatrali per ricordare il sanguinoso inizio — un nobile, eroico fallimento militare e una vera vittoria politica — della riscossa nazionale dopo ottocento anni d’occupazione britannica.
Tutto era iniziato a mezzogiorno del lunedì di Pasqua di cent’anni fa. Armati dai fucili gentilmente donati da Berlino e recapitati — in barba alla Royal Navy — sulle spiagge irlandesi dai piccoli U-boot della Kaiserliche Marine, i patrioti del Sinn Fein s’impossessarono del centro di Dublino e proclamarono la Repubblica. Fu un massacro. Gli inglesi non si risparmiarono: dal mare e dalla terra i cannoni bombardarono la città ma non bastò. Per espugnare Dublino furono necessari, sottraendoli al fronte occidentale, i “tanks”, l’ultimo micidiale prodotto dell’industria bellica; e se gli irlandesi avessero resistito ancora era già pronta l’iprite, il micidiale gas sperimentato con macabri successi in Francia e in Belgio. Non fu necessario. Dopo sei giorni di duri combattimenti, gli indipendentisti si arresero. Senza condizioni. Senza chiedere o ricevere pietà. I generali del Re non si fecero domande, eseguirono. “Gli ordini sono ordini”: la stessa formula usata vent’anni dopo dai soldati del Reich davanti ai tribunali alleati…
A Dublino le fucilazioni si susseguirono per giorni. James Connoly, uno dei protagonisti della rivolta, ormai morente venne issato su una sedia perché lo si potesse giustiziare. Inorridito, William Burler Yeats, premio Nobel per la letteratura (nel 1923) e sino allora lontano dalla causa irlandese, scrisse in memoria di Connolly e dei suoi amici “Easter 1916”, una poesia che divenne un atto d’accusa. Senz’appello. Come una dichiarazione di guerra. «Wat it needless death after all?/ For England may keep faith/ For all that is done and said./ We know their dream, enough/ To know they dreamed and are dead;/ And what if excess of love/ Bewildered them till they died?/ I write in out in a verse —/ MacDonagh and MacBride/ And Connoly and Pearse/ Now and in time to be/ Wherever green is worn, / Are changed, changed utterly:/ A terribile beauty is born».
Cinque anni più tardi, un lustro costellato da massacri, rappresaglie e da una vera e propria guerra civile inter-irlandese, il primo ministro Lloyd George firmò la pace con i leaders del Sinn Fein Arthur Griffith e Michael Collins. Un mese dopo nelle 26 contee cattoliche dell’isola si costituiva lo Stato libero d’Irlanda, ufficialmente inserito con lo status di dominion nei possedimenti della corona, ma irreversibilmente avviato verso la totale indipendenza. Da parte inglese la gestione dell’affare irlandese fu pessima: un alternarsi di posizioni contrastanti che oscillavano dalla repressione più dura a concessioni confuse, con inutili irrigidimenti e poi ancora concessioni, dissensi interni, crisi di fiducia e infine la resa. Il segnale era chiaro: la Gran Bretagna non aveva più voglia di combattere e d’imporsi ma agognava ormai solo a rinchiudersi su stessa, in una rassicurante tranquillità interna.
I fatti d’Irlanda non passarono inosservati, la lezione di Dublino fu subito raccolta dai nazionalisti indiani e arabi; da Bombay al Cairo si passò rapidamente dalle richieste di maggiore autonomia nel Commonwealth all’aperta contestazione dell’intero assetto coloniale. Quarant’anni più tardi l’impero britannico era soltanto un ricordo.
IRELAND 2016. IL CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI
Ci sarà una ricostruzione della lettura della Proclamazione della Repubblica d’Irlanda, dopo che il Presidente avrà deposto una corona a nome del popolo d’Irlanda e osservato un minuto di silenzio.
Sempre nella Domenica di Pasqua, il coro “The National Voice” riunirà 1000 fra i migliori coristi d’Irlanda che, assieme alla RTE National Symphony Orchestra, terrà un concerto gratuito, trasmesso anche in televisione. Verranno eseguite musiche composte espressamente per l’occasione e avrà luogo presso le Collins Barracks di Dublino, una base militare all’epoca della Rivolta, che fa ora parte del National Museum of Ireland.
Il Lunedì di Pasqua, l’imponente evento “Reflecting the Rising” a Dublino, curato dalla radiotelevisione nazionale RTE, includerà visite guidate, discorsi adatti a tutti i gruppi di età, musica, danze, arte e teatro di strada, e una serie di attività per tutta la famiglia con manufatti e ricette del periodo. Il tutto avverrà su entrambe le rive del fiume Liffey in località storiche, come St. Stephen’s Green, Trinity College, Liberty Hall, Four Courts e Collins Barracks.
Accanto alle cerimonie e celebrazioni ufficiali, il centenario del 1916 sarà segnato da tutta una serie di avvenimenti riguardanti le comunità locali, gli aspetti culturali, linguistici, cinematografici, oltre a festival e mostre, sia nella capitale che nel resto del paese. A Dublino, da non perdere le visite guidate su questo tema, che consentiranno, nel giro di due ore, di conoscere i luoghi e i fatti dell’insurrezione; per maggiori dettagli: www.1916rising.com e www.1916tour.ie
Tra gli eventi principali, la mostra “Proclaiming a Republic: The 1916 Rising”, che si inaugura il 3 marzo al National Museum, esaminerà in dettaglio i drammatici avvenimenti di quella settimana di Pasqua.
Il 10 marzo prenderà il via la mostra “1916” al Glasnevin Cemetery Museum, e il museo continuerà la sua popolare serie di ricostruzioni e discorsi storici da parte di famosi patrioti irlandesi, compresa la celebre orazione funebre per Padraig Pearse, leader della Rivolta.
Nella città di Cork, il gruppo di danzatori Firkin Crane sta producendo per il 2016 una nuova opera che coniuga teatro e danza, mentre il Triskel Arts Centre ospiterà un’importante istallazione di arte visiva nel weekend di Pasqua, dedicata alla posizione della donna in Irlanda negli ultimi cento anni.
L’avvenimento principale del programma del centenario a Galway sarà una celebrazione, dal 13 al 19 giugno, del musicista, insegnante e rivoluzionario Eamonn Ceannt e il suo ruolo nella Rivolta di Pasqua.
A Kerry, la mostra “Sir Roger Casement: A Revolutionary Journey” percorrerà la strada che condusse questo importante personaggio a trasformarsi da servitore della corona a nazionalista irlandese, fino a portarlo nelle prigioni di Pentonville. Inaugura il 31 aprile.
Di nuovo a Dublino, un’importante e approfondita mostra permanente verrà aperta a marzo in una nuova ala dell’iconico edificio del GPO (General Post Office). “GPO Witness History” sarà adatta a tutte le età e nazionalità, esibendo manufatti mai esposti in precedenza e spiegando il contesto sociale e politico del 1916, comprese le vite della gente comune e di quella famosa. I visitatori potranno vedere due stanze da letto ricostruite fianco a fianco: la prima da un’opulenta casa georgiana e la seconda da una povera casa operaia. Effetti speciali, visivi e sonori, nonché toccanti storie personali in quelle circostanze straordinarie, attireranno l’attenzione di grandi e piccini.
Un’altra mostra, “1916: Easter Week Remembered” al National Museum, conterrà un certo numero di documenti chiave e manoscritti relativi alla Rivolta, come la Proclamazione della Repubblica, i bollettini di Padraig Pearse emessi dal GPO e il suo ordine di resa. Comprende anche la bandiera della Repubblica Irlandese issata sull’edificio del GPO nel 1916. La collezione include armi, uniformi, manoscritti, diari di prigionia e oggetti privati, narrando così le storie personali di semplici cittadini e dei leader della Rivolta.
Kilmainham Gaol e i suoi cortili annessi saranno uno degli altri punti focali delle celebrazioni, in quanto 14 leader della Rivolta vennero qui giustiziati nello Stonebreaker’s Yard. Il restaurato Tribunale sarà incorporato nella Kilmainham experience – la sua visita guidata è stata votata come la migliore attrazione di Dublino dai fan di TripAdvisor – e aperto al pubblico nel 2016.
Nei pressi di Kilmainham, capitoli perduti della storia irlandese saranno svelati in un nuovo centro espositivo a Richmond Barracks in Inchcore, per commemorare il centenario. Qui furono un tempo imprigionati oltre 3000 ribelli irlandesi e l’attrazione interattiva e multimediale ripercorrerà la storia del sito da caserma militare a caseggiato, a scuola e quindi a museo.
(fonte Ente Turismo Irlandese)
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