1807-Italia
“A egregie cose il forte animo accendono
l’urne de forti , o Pindemonte; e bella e santa fanno al peregrin la terra che le ricetta.”
I Sepolcri -Ugo Foscolo
2022- Stati Uniti
“Jimmy, hai dato il nonno alle ortensie? Mi sembrano un po’ sofferenti.”
“No, scusa papà.”
“Guarda le viole dei vicini, come sono belle; è perché Mr Johnson le dà tutti i giorni la suocera.”
Questo colloquio che può apparire sconcertante, è possibile in California ed in altri Stati da quando un anno fa è stato autorizzato il compostaggio umano. Società specializzate infatti prelevano cadaveri e li immettono in contenitori particolari dove mischiati a trucioli di legno, segatura ed un po’ di terra vengono trattati per ottenere concime. Naturalmente anche qui occorrerà fare la differenziata, perché ormai molti di noi sono portatori di pacemaker o di protesi al titanio o al silicone. Il dibattito oggigiorno, nel mondo green, riguarda solo il guadagno in termini di rendita del compost ottenuto e dell’ eventuale risparmio energetico ricavato dalla procedura.
Ovunque nella storia dell’umanità la nascita della civiltà corrispondeva alla comparsa del culto dei morti. Dalla sepoltura alla cremazione o all’ abbandono del corpo su cataste funerarie, due erano i concetti fondamentali: il rispetto del defunto dal cui corpo l’anima si liberava e la memoria di chi ci aveva lasciato da preservare. Andare solo a visitare un cimitero di montagna, con le tombe tutte attorno alla chiesa, ci mostra cosa significhi lo spirito di una comunità, dove tutti hanno una lapide su cui pregare.
Quanti sono coloro che hanno prelevato le urne dei propri cari e ne hanno disperso le ceneri in mare o nelle acque di un lago o sepolte sotto un albero per soddisfare una volontà espressa in vita dal defunto! Sarebbe illegale ma meglio che tenere l’urna nella scarpiera di casa, dove solitamente finisce l’ingombrante contenitore.
A Varanasi in India, la città più antica del mondo, i pellegrini indù vi arrivano per cremare i propri cari sui Ghati, i gradini sulle rive del Ganga, perché disperderne le ceneri nel fiume sacro permette di sottrarsi al ciclo delle reincarnazioni e raggiungere il paradiso di Shiva. Dagli antichi Egizi agli Etruschi, sono tanti i monumenti funerari di popoli antichi che ci hanno lasciato tracce della loro esistenza. La piramide di Cheope in Egitto, il Taj Mahal in India,il mausoleo di Lenin a Mosca furono eretti a memoria di una persona da ricordare.
Certo, nessuno di noi aspirerebbe a tanto, però finire negli avanzi di casa, o in un sacco di compost in un consorzio agrario in nome della nuova religione green, lo troverei un po’ irriverente ed avvilente. Oggi l’ossessione delle energie rinnovabili porta perfino a fare strame, nel senso letterale del termine, del culto dei morti senza il quale saremmo ancora all’età della pietra. Che noi si finisca cenere o materia da compostaggio in sé non avrebbe importanza, ma non possiamo perdere quel senso di rispetto e di spiritualità da sacrificare in nome della nuova religione green che ci vuole solo materia, o meglio materiale energetico biodegradabile.