Sovranità monetaria, utilizzo del contante, vecchie e nuove monete virtuali, indebitamento pubblico e possibilità di rilancio dell’economia: ruota intorno a questi temi il focus del nuovo numero de Il Guastatore, l’ottavo della rivista bimestrale di approfondimento politico-culturale. Un tema quanto mai attuale, considerato il difficile momento socio-economico che attraversa il Paese, prostrato dall’infinita emergenza pandemica, e in attesa che si concretizzino le aspettative legate al recovery plan sbandierato dall’Unione Europea.
Ampia e trasversale, come di consueto, la platea di contributi che concorre a comporre l’ottavo numero de Il Guastatore: all’editoriale del direttore Clemente Ultimo segue un intervento di Augusto Grandi dedicato all’uso del contante, mentre è firmato da Paolo Becchi e Giovanni Zibordi un’ampia riflessione dedicata al “mito” del deficit pubblico. È Diego Fusaro a proporre una lettura marxiana del denaro, mentre Miro Renzaglia affronta il complesso, e per certi versi misterioso, mondo delle criptovalute; il pensatoio de Il Talebano riporta sotto i riflettori l’esperimento del Simec di Giacinto Auriti. Il tema della sovranità monetaria è invece affrontato da Gherardo Marenghi e Fabrizio Fratus. Alla penna di Elena Caracciolo è affidato il pungente ritratto della “borghesia del soldo”, mentre al rifiuto di una visione pauperistica della vita è dedicato l’articolo di Mariangela Cirrincione. Immancabile in un numero che ha il suo focus dedicato alla moneta un articolo dedicato ai lavori di Ezra Pound, firmato da Luca Gallesi. Ad un rifiuto del lavoro come spersonalizzazione dell’uomo è, poi, dedicata la riflessione di Gianluca Kamal.
Uno zibaldone la seconda parte della rivista, che si apre con un corposo articolo di Gennaro Malgieri dedicato al tema della decadenza della cultura nelle società occidentali; riflessione sviluppata principalmente seguendo il filo delle opere dell’accademico di Francia Alain Finkielkraut. Di liberismo e tv si occupa Luca Lezzi con la sua recensione di “Diavoli”, mentre Cristina Di Giorgi ricorda la figura di Almerigo Grilz, uno dei più apprezzati (all’estero!) reporter di guerra italiani. Tocca ad Andrea Scarabelli, infine, guidare i lettori attraverso un originale viaggio in Italia alla ricerca del genius loci.