L’Austria si prepara (una volta di più) a votare per il suo presidente. Dopo le elezioni truffa di primavera, il 4 dicembre i nostri vicini dovranno scegliere nuovamente tra Alexander Van der Bellen e il candidato nazionalista Norbert Hofer. I sondaggi (per quello che contano, ormai…) indicano una situazione di parità tra i due, ma il voto tra l’europeista massone e l’euroscettico può diventare una sorta di pre-referendum sulla permanenza di Vienna nell’Unione Europea.
Hofer, in un’intervista alla Bbc, non ha escluso una consultazione popolare sulla permanenza dell’Austria nell’Unione Europea. Non si tratta di demagogia e nemmeno di avventurismo (come i media austriaci e italiani hanno subito intonato) ma di un’ipotesi di lavoro da verificare. Il candidato liberal-nazionale ha infatti affermato che proporrà (rispettando i limiti fissati dalla costituzione) un referendum se l’Unione si trasformerà in un organismo centralizzato, ancor più chiuso e burocratico e allargherà i suoi confini verso Oriente.
Hofer vuole «un’Ue migliore», ma pone due questioni cruciali: la prima è l’adesione della Turchia all’Ue; l’altra è la risposta della Ue all’uscita della Gran Bretagna. «Se la risposta alla Brexit sarà un’Unione europea centralizzata, dove ai parlamenti nazionali viene tolto potere e dove l’Unione è governata come uno Stato, in questo caso dovremo tenere un referendum in Austria, perché porterebbe ad un cambiamento costituzionale».
Sempre più isterico, invece, il fronte degli “europeisti “, guidato dal magnate austriaco Hans-Peter Haselsteiner, che da mesi, con intere pagine a pagamento sui giornali, incita i connazionali contro Hofer e l’Fpö. Haselsteiner — socio “pesante” di Strabag, il gigante del settore edile austriaco e di tante altre “cosette” — , è uno dei sostenitori più accessi di Van der Bellen. Per sostenere il suo amico ha lanciato una sua personale crociata anti populista, radunando noti “proletari”, come l’ex commissario Ue Franz Fischler e l’ex sottosegretaria Spö (e ora manager della Siemens) Brigitte Ederer. Ancora una volta l’oligarchia contro il popolo…