Sull’astensionismo a Roma si è molto scritto ma nessuno ha fatto un’analisi seria sui numeri reali. Lasciamo quindi parlare i dati, ed avremo alcune sorprese.
Iniziamo col dire che alle recenti elezioni regionali del Lazio, quelle più logicamente paragonabili sia perché si votava con le preferenze (che spostano sempre voti) sia perché erano le prime in cui si presentava il movimento di Grillo, gli elettori del solo Comune di Roma furono 1.628.992, pari al 69,38% dei votanti.
Alle elezioni comunali di una settimana fa gli elettori del Comune di Roma sono scesi a 1.245.927 persone, pari al 52,81% , con un calo percentuale del 16.57%.
Poiché nessuno ha fatto appello all’astensione, si presume che gli astenuti provengano dagli ex-elettori di tutte le principali forze politiche in campo.
Ebbene, se applichiamo – secondo questo criterio – la percentuale di astensione ai voti ottenuti a febbraio 2013 dai partiti, avremo i voti “attesi” in queste elezioni al netto delle astensioni.
Risulta quindi questa graduatoria:
- al primo posto vi è la Destra di Storace che avrebbe dovuto avere 34.795 voti: ne avuti solo 13.256 con una perdita netta, oltre le presumibili astensioni, del 62%;
- al secondo posto vi è il Movimento 5 Stelle, che avrebbe dovuto avere 240.861 voti ed invece ne ha avuti 149.665, con una perdita del 38% rispetto ai suoi potenziali elettori;
- al terzo posto vi è il Partito Democratico, che avrebbe dovuto avere 323.938 voti ed invece ne ha avuti solo 267.605 con una perdita del 17%.
Questi sono i perdenti. Invece, abbiamo anche chi ha avuto più voti secondo il criterio dei voti attesi al netto delle astensioni, e sono:
- il PDL che avrebbe dovuto avere 173.960 voti, ed invece ne ha avuti 195.749 guadagnando (sempre però al netto delle astensioni) il 12%;
- “Fratelli d’Italia” che ha avuto il miglior risultato. Infatti, secondo il criterio qui preso in considerazione, avrebbe dovuto avere 34.517 voti ed invece ne ha avuti 60.375, ben il 75% in più rispetto alle possibili astensioni ed addirittura – unico tra tutti – il 33% rispetto alle precedenti elezioni regionali.
Da questi dati si rilevano due fatti: che l’entusiasmo del Partito Democratico per una presunta vittoria è fuori luogo, viste le forti perdite assolute ed in percentuali che ha conseguito; che il PDL con Alemanno ha tenuto, nonostante tutto.
Vi è poi da segnalare l’avvio alla scomparsa elettorale della Destra di Storace (che infatti non ha conseguito nessun seggio al Comune e non lo conseguirà neanche con il premio di maggioranza se vincesse Alemanno al ballottaggio) ed il cammino in ascesa di “Fratelli d’Italia” che si avvia ad assorbire l’area di destra vicina al PDL.
grandi , w fratelli di talia !!