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Elezioni USA/ Hillary fuori? Non facciamone una malattia…

di Eugenio Pasquinucci
17 Settembre 2016
in Home, Mondi
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Elezioni USA/ Hillary fuori? Non facciamone una malattia…
       

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Tutti abbiamo visto , domenica 11 settembre, Hillary Clinton accasciarsi ancor prima di salire in macchina, sorretta a fatica dai suoi collaboratori. Quel malore è divenuto un caso internazionale, ed ha sollevato il coperchio di un vaso di Pandora da cui è uscito ogni genere di illazioni, di pseudo-teorie dietrologiche, di diagnosi mediche più o meno argomentate, in un feticismo mediatico disgustoso, dove gli americani hanno dato il peggio di loro stessi. A rendere subito più complicata la situazione è stato lo staff della candidata democratica che ha ammesso in ritardo che la Clinton era affetta da polmonite ; evento abbastanza plausibile in un paese dove in ogni luogo pubblico l’aria condizionata è erogata a manetta, e se sei solo un po’ sudato e provato ti buschi un qualche malanno.

Da questa ammissione è partito un effetto domino dai risvolti imbarazzanti ; subito Hillary ci ha messo del suo con una gaffe al fulmicotone. Riapparendo dopo il malore in pubblico dall’albergo in cui si era rifugiata ha dichiarato :” Sto bene ed oggi a New York è una splendida giornata di sole !” Peccato che fosse appena reduce dalla commemorazione a Ground Zero, il suo cervello ancora non era ben irrorato per rendersi conto dell’inopportunità di quella frase.

Intanto sui media americani impazzavano diagnosi fondate ma anche astruse sulla sua malattia. Medici in cerca di pubblicità, diffidate gente, quelli bravi non cercano visibilità, si esibivano in supposizioni su patologie di ogni genere. Alla Clinton venivano diagnosticate : la demenza senile, il Parkinson, una trombosi, l’autismo, l’epilessia, un generico disturbo della personalità. Si è arrivati a mostrare in pubblico frammenti di cartelle cliniche e radiografie spacciate per sue, nella più aperta violazione della privacy e dell’etica professionale.

Un vero medico formula una diagnosi dopo una accurata anamnesi, una visita approfondita, la visione di esami diagnostici e non è detto che la conclusione sia subito quella giusta.

Sono stati esibiti al rallentatore filmati in cui la candidata alla presidenza presentava violenti scossoni del capo, spacciati per convulsioni, di cui però era preda anche la giovane intervistatrice.

Naturalmente non poteva mancare il sosia, di cui la Clinton si gioverebbe quando impossibilitata a presenziare: siamo al livello di Elvis Presley che è ancora vivo, Paul Mc Cartey che invece sarebbe stramorto ed impersonato da un gemello, il Nevada popolato di alieni e le scie tossiche degli aerei che turbano i grillini.

Il van nero con cui la candidata si sposta, rigorosamente con vetri oscurati, di dimensioni superiori alla norma è stato trasformato da giornalisti fantasiosi in un’ambulanza mascherata, che è possibile ma tirate fuori le prove!

Più inquietante invece la scena ripresa da una telecamera sul fondo che ritrae Hillary che termina un intervento con l’ovazione del pubblico : uno dei suoi sostenitori in prima fila alzava un telefonino per immortalare con un video la sua beniamina ma sul cellulare il palco appariva vuoto, nessuna Clinton veniva inquadrata. Il sospetto di un montaggio posticcio , di una performance oratoria con un pubblico inesistente ma appiccicato in seguito resta plausibile.

Affermare che qualche problema di salute per Hillary Clinton esista realmente è più che fondato ma non è questo il motivo di tanto accanimento mediatico nel cercare di capire cosa affligga la candidata democratica.

Gli Americani si sono accorti in ritardo che entrambi i candidati al ruolo di Presidente degli Stati Uniti sono inadeguati ed inoltre odiati dalla maggior parte della popolazione. La delusione ricevuta da Barack Obama dal cui mandato non è uscito nessun miglioramento della qualità della vita ,peggiora le scarse aspettative.

Trovare una scusa per scaricare Hillary Clinton senza dover ammettere che nel campo democratico un miglior fico del bigoncio non esiste è diventato un imperativo dei liberal americani.

Sconfortante la risposta data da Donald Trump per dimostrare che lui invece gode di buona salute : per prima cosa si è fatto dare la solita strigliatina ai biondi capelli per dimostrare che non sono posticci : infatti un lembo di cute è stato prelevato dalla zona occipitale e reimpiantato più avanti nella regione frontale con un effetto imbarazzante ; se avesse chiesto consiglio ad Antonio Conte avrebbe ottenuto un risultato migliore : Italians do it better.

Poi ha esibito il dato sul suo colesterolo , accettabile. Se anche l’azotemia sarà buona il mondo è salvo.

Ma a noi che ci siamo dovuti sorbire un secondo mandato, con relativi guai, del comunista Napolitano, sorge un sospetto : vuoi vedere che nel vuoto pneumatico della politica americana, non troveranno un escamotage, degno di un paese latino, per riconfermare Obama?

Tags: Barack ObamaDonald TrumpelezioniHillary ClintonUSA
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