“Ho evitato che scoppiasse una terza guerra mondiale”. Così Elon Musk ha confermato la notizia – contenuta in una sua biografia di prossima pubblicazione – di aver negato l’accesso alle forze armate ucraine alla rete satellitare Starlink in una precisa occasione. La precisazione di Musk è affidata ad un tweet, destinato a precisare i motivi del diniego alle autorità di Kiev riportato da Walter Isaacson, autore del libro “Elon Musk” in uscita la prossima settimana negli Stati Uniti.
“C’è stata una richiesta d’emergenza da parte delle autorità di governo di attivare Starlink lungo la direttrice per Sebastopoli. L’ovvio intento era quello di affondare gran parte della flotta russa ancorata (nelle basi del Mar Nero, nda). Se avessi accolto la loro richiesta, allora SpaceX sarebbe stato esplicitamente complice di un grave atto di guerra e di un’escalation del conflitto”. Al netto delle considerazioni sulla scelta di Musk, è impossibile non rilevare quanto la decisione di un attore non statuale – un imprenditore – possa condizionare oggi lo svolgimento non di una singola operazione, bensì di un intero conflitto.