Sono state ritirate le accuse a carico di circa sessanta dirigenti di primo piano, civili e militari, del Fronte di liberazione del popolo del Tigrè (Tplf). L’annuncio è stato dato nella giornata di ieri dal ministero della Giustizia etiope, che in uno nota ha sottolineato come il provvedimento rientri nell’ambito delle misure previste dall’accordo siglato lo scorso 2 novembre a Pretoria. Intesa che ha posto fine a due anni di guerra civile tra il governo di Addis Abeba e quello di Makallè.
L’incriminazione con l’accusa di terrorismo per i sessanta dirigenti del Tplf era arrivata nel luglio del 2021, in una delle fasi più dure dello scontro tra gli indipendentisti tigrini e il governo centrale. Sempre nell’ambito dell’accordo di pace, la settimana scorsa il governo di Addis Abeba ha dato via libera alla designazione di Getachew Reda a presidente della costituenda amministrazione regionale del Tigrè. A lui il compito di comporre un esecutivo regionale quanto più inclusivo possibile.
A dispetto di un certo scetticismo iniziale, il processo di pace avviato in Sudafrica lo scorso anno continua a svilupparsi. Ancora profonde le ferite provocate da due anni di guerra combattuta senza limite, con l’aggiunta di una crisi alimentare gravissima.