Parigi. Esempi di integrazione, buona amministrazione e uno scorcio del futuro che ci aspetta se continueranno a governare i globalisti. Dato che nelle banlieues è consuetudine che i mezzi pubblici vengano accolti a sassaiole dai “nuovi francesi”, l’amministrazione di sinistra ha ben pensato di affidare la guida dei mezzi pubblici a musulmani (perchè non è mai razzismo assumere su base etnica o religiosa, se l’etnia non è la tua e la religione nemmeno, in base alla loro visione del mondo). La novità però ha i suoi lati imprevisti (imprevisti da loro, che sono notoriamente svegli).

Accadono piccoli inconvenienti: martedì scorso un gruppo di ragazze aspettava l’autobus, ma il conducente, dopo averle viste ha tirato diritto. Le ragazze l’hanno rincorso fino a un semaforo rosso poco più avanti, perchè era sera tardi e dovevano tornare a casa e l’autista maghrebino ha dato le sue direttive: “imparate a vestirvi come si deve!” lasciandole lì e ripartendo. Avevano le gonne corte, secondo l’autista. I media e il governo hanno taciuto della vicenda per non turbare l’opinione pubblica (Fubini style) e tutto sarebbe rimasto in silenzio se un deputato repubblicano non avesse provveduto a denunciare il tutto.
Nulla di particolare, comunque: a Bruxelles, altra capitale del globalismo, mi era capitato un episodio analogo. Il tassista “nuovo belga” si rifiutava di parlare con la nostra interprete in quanto donna e dovetti faticosamente spiegare la destinazione: col mio francese livello Totò “noio volevan savuà”….