Su questa testata www.destra.it Mario Bozzi Sentieri il 9 gennaio 2023 ha bene evidenziato, anche fuori dalla campagna elettorale, la persistente strumentalizzazione ideologica del fascismo da parte delle “scimmie urlatrici” (definizione dell’antifascista Piero Operti) dell’apparato politico-culturale della sinistra. Prima delle elezioni questa strumentalizzazione si è manifestata in occasione dell’anniversario della Marcia su Roma attraverso la pubblicazione dei libri di Scurati e Cazzullo e dopo le elezioni che hanno visto la vittoria netta della destra di Giorgia Meloni si materializza nella continua accusa al nuovo Presidente del Consiglio e al suo partito di avere nel DNA il virus fascista e quindi di essere privi di legittimazione a governare l’Italia nata dalla Resistenza.
Bozzi Sentieri nell’articolo sensatamente rinvia le “scimmie urlatrici” agli studi di Renzo De Felice (1929 – 1996) che malgrado l’alto livello indiscutibile raggiunto non sono riusciti a scalfire la cappa di strumentalizzazione ideologica della vulgata antifascista – dove fascista è qualunque espressione politica non gradita alla sinistra- che colpisce la destra italiana. Sulla traccia appunto dello storico De Felice Oscar Sanguinetti, già ricercatore senior del CNR e direttore ed editore del trimestrale Cultura & Identità – Rivista di studi conservatori, ha dato alle stampe il breve saggio Fascismo e Rivoluzione. Appunti per una lettura conservatrice (Cristianità, Piacenza 2022).
L’autore offre al lettore un’interpretazione sine ira ac studio del fenomeno fascista dalle sue radici fino al dopoguerra. Le lenti di lettura di Sanguinetti sono, da un lato gli studi storici del già citato De Felice, dall’altro la lezione del pensatore cattolico contro-rivoluzionario italiano Giovanni Cantoni (1938 – 2020) espressa estesamente nell’introduzione all’edizione italiana (1972 e 1977) del saggio di Plinio Correa de Oliveira Rivoluzione e Contro-Rivoluzione. Cantoni e Sanguinetti al suo seguito individuano nel fascismo tre diverse anime: una più vasta numericamente, ma senza leadership, della base conservatrice presente nella società italiana, una seconda liberale, nazionalista e imperialista erede del Risorgimento e dell’Italia crispina e una terza socialista nazionale e rivoluzionaria.
Di fronte alla minaccia del comunismo che dopo la Rivoluzione russa del 1917 infiammava l’Europa queste tre anime reagiscono appunto in un “fascio” di forze differenti ma unite nel rifiuto dell’esperienza bolscevica. Il libro esamina le radici “rivoluzionarie” del fascismo passando in rassegna il nazionalismo di stampo risorgimentale definito “brodo primordiale” del movimento politico, lo Stato liberale in cui si sviluppa, il movimento nazionalista e imperialista, l’interventismo e la sinistra nazionale, descrive la marcia verso il potere, l’esperienza di Fiume e la conquista del governo a cui segue la trasformazione in regime autoritario con tendenza al totalitarismo peraltro mai realizzato. Non manca attenzione ai rapporti con la Chiesa e alla cultura fascista.
Il movimento fascista salva l’Italia dal pericolo bolscevico, da repubblicano si trasforma in monarchico e con il Concordato del 1929 rappacifica l’Italia unita con la Chiesa e contribuisce alla vittoria della Spagna nazionale contro il comunismo ottenendo così un vasto consenso popolare che gli permette lo sviluppo di innovative riforme sociali guardate con ammirazione anche dagli altri paesi. Al culmine del suo consenso popolare l’alleanza con il nazionalsocialismo germanico, le leggi razziali e la disastrosa guerra mondiale con la conseguente tragica guerra civile e l’esperienza del fascismo repubblicano tornato alle origini scrivono la parola fine di questa complessa esperienza politica che ebbe nella figura di Benito Mussolini l’elemento unificante e con la sua morte il “de profundis” del fascismo e la sua demonizzazione mediatica.
Dopo il 1945 le diverse anime torneranno a dividersi: quella conservatrice troverà nella Democrazia Cristiana la sua rappresentanza, quella della sinistra rivoluzionaria approderà in parte anche nel Partito Comunista Italiano e quella minoritaria erede della RSI si perpetuerà nel Movimento Sociale Italiano che si integrerà democraticamente nella neonata Repubblica italiana pur emarginato da una conventio ad excludendum dei partiti dell’arco costituzionale.
Il saggio di Sanguinetti dedica spazio al fascismo dopo il ventennio esaminando anche l’effervescente mondo giovanile spesso in antitesi con l’istituzionale MSI. Lascio al lettore la valutazione dell’esposizione della parte “storica” espressa senza nulla concedere alla ideologica demonizzazione del fenomeno fascista interpretato come “male assoluto” né alla altrettanto ideologica lettura “nostalgica” della parte neofascista. Ma, a mio avviso, il pregio del libro di Sanguinetti che si presenta, si parva licet componere magnis, a sessant’anni dal saggio di Julius Evola Il Fascismo visto da destra che tanta parte ebbe negli ambienti giovanili del MSI, come un nuovo tentativo con diversi intenti e ben altri riferimenti culturali di leggere e fare chiarezza sul fascismo visto da destra.
In Italia non è mai esistito un partito conservatore ma l’attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni oltre a rappresentare in Europa un raggruppamento che si definisce dei Conservatori e Riformisti, in alcune recenti occasioni ha manifestato interesse verso una destra conservatrice del XXI secolo citando due pensatori come il britannico Roger Scruton (1944 – 2020) e il francese Gustave Thibon (1903 – 2001) che quel mondo hanno ben rappresentato anche se, a mio avviso, non sono spendibili appieno in Italia. Giunge dunque opportuno questo libro di Sanguinetti che, con la sua lettura conservatrice e da destra del fascismo, potrebbe offrire alla politica molti spunti senza arenarsi nelle secche anacronistiche di un’ideologia che vedeva al suo interno componenti estranee alla vera destra e che non ha oggi alcuna possibilità di guadagnare consenso.
Oscar Sanguinetti, Fascismo e Rivoluzione. Appunti per una lettura conservatrice. Con un invito alla lettura di Marco Invernizzi. Edizioni Cristianità, Piacenza 2022, pagine 134, euro 10,00. Per ordini: info@libreriasangiorgio.it