Se Einstein, Fermi ed Oppenheimer, quando lavoravano a Los Alamos, avessero conosciuto gli uomini della sinistra italiana di oggi, avrebbero impiegato molto meno tempo e risparmiati parecchi milioni di dollari per arrivare alla fissione del nucleo. I nostri, PD ed arancioni vari, sono davvero dei campioni, in termini di fissione, infatti la hanno sperimentata sui propri cervelli.
Questi sinistri ne fanno di tutti i colori, sembra che mettono in essere, giorno dopo giorno, delle scientifiche strategie per fare figuracce e dimostrare di essere ottusi. Mediante la fissione delle cellule cerebrali, che porta a ragionare con solo una parte di cellulina grigia per volta.
Non occorre analizzare a fondo la loro attività politica, basta sfogliare un giornale per godere di qualche scampolo di cretineria.
Facciamo degli esempi. Le nostre tenniste, brave per davvero, stanno stravincendo negli Stati Uniti. Che pensata viene al Presidente del Consiglio? Quella di mollare tutto, in particolare la sua presenza alla Fiera del Levante di Bari e, volare con l’Airbus statale in quel degli USA. E così le speranza degli imprenditori del sud, in attesa dell’annuncio di una politica governativa che tenga conto del rilancio del Mezzogiorno, è finita in cavalleria. Anzi, nel tennis.
Insomma, per Renzi la passerella con le avvenenti tenniste val più del senso dello stato, anche se le tenniste di cui sopra erano entrambe pugliesi. Quindi, e di certo, ben più interessate all’economia della loro regione che a prendere, a sette fusi orari di distanza, un Negroni Sbagliato col Putto di Firenze.
Come se non bastasse si viene a sapere che l’omino toscano si sta comprando, seppur con leasing, un nuovo super-jet statale capace di superare gli oceani senza far scalo. Un gioiellino che verrà a costare una furibonda cifra in milioni di euro e che sarà allestito meglio di quello di Frank Sinatra: camera da letto, bagno privato, sala riunione, wi-fi e, forse, pista di go-kart.
Ma si può in un paese, economicamente ridotto allo stremo e già provvisto di una flotta di jet privati a disposizione di giullari di vario genere, fare un’acquisto del genere?
Ma, in termini figuracce e di cellule cerebrali distrutte dal bombardamento atomico, si può fare anche di più. Si può essere dei lavoratori pubblici, addetti allo splendido Colosseo, e convocare assemblee sindacali chiudendo le porte in faccia ai turisti. Si può anche essere dei sindacalisti che, senza vergogna, danno ragione ai lavoratori e dicono che le assemblee si continueranno a fare. Lasciando americani e giapponesi alla mercé dei finti centurioni e privi di una visita che, nel mondo, è considerata tra le più desiderate.
Ma, in Italia, c’è posto per ogni tipo di reazione a catena. Infatti, si può essere anche il ministro Franceschini il quale, dopo aver fatto la solita sparata (“La misura è colma!”), comincia ad invocare nuove leggi, nuove regole e nuove sanzioni. Pur sapendo che non serviranno assolutamente a niente e che il Colosseo, secondo il piacere dei dipendenti, sarà aperto o chiuso indipendentemente dalla sua – scarsa – forza di volontà. Non gli darà ascolto nessuno, come nessuno gli ha mai dato ascolto. Meglio che torni a passare il suo tempo in prima fila alle feste partigiane, come ha fatto per decenni. Fare il ministro non gli giova di certo. Anche perché passerà alla storia come l’opaco politico che, addirittura, è riuscito a chiudere un monumento che è la meraviglia del mondo. Che è stato costruito da gente con gli attributi, i romani di allora, gente che se avesse avuto a che fare con un azzimato tipetto come lui o come il suo padrone (Renzi) non avrebbe neanche scomodato i leoni per liquidarli. Sarebbero bastati dei sonori calci nel sedere.
Un dubbio, però, rimane. Gente del genere, incapace di tutto ma esperta a coprirsi di ridicolo ed a dimostrare il proprio scarso quoziente di intelligenza, viene votata. Anzi ultimamente stravotata. Forse, in futuro, arcivotata.
Quindi, ecco l’interrogativo. Ma quelli che li hanno votati, li votano e li voteranno hanno anche loro subito gli influssi della fissione? Del cervello, ovviamente.
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Giuste tutte le osservazioni, ma manca un elemento: se è vero, come sembra lo sia, che a quei lavoratori (non solo quelli del Colosseo, ma a tutti quelli dei beni culturali) non siano stati pagati straordinari o compensi accessori che aspettavano da quasi un anno, la colpa non è anche questa del governo? E cos’altro avrebbero dovuto fare quelle persone per riscuotere i loro crediti (che poi sono stati subito pagati dopo quell’assemblea? Aggiungo: visto che – come tutti dicono e com’è vero – le visite ai beni culturali (Colosseo, Pompei, ecc.) sono un fattore importante per l’immagine dell’Italia e per l’economia nazionale, non si potrebbero destinare parte dei proventi dei biglietti d’ingresso non solo per pagare regolarmente il personale ma anche per incrementare il loro numero che sembra essere in costante diminuzione per effetto del blocco delle assunzioni nel pubblico impiego? Ancora una volta emerge che le questioni vanno considerate da tutti i punti di vista.
Gussoni Maurizio ha pienamente ragione su quanto afferma nell’articolo. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici il contratto è stato sbolccato dalla corte costituzionale il 24.06.2015, quindi anche loro sono a posto. La procedura corretta, per far valere dei diritti, in specie se collettivi, visto che ci sono anche i sindacati è attraverso le procedure di conciliazione o attraverso il giudice del lavoro. Poi se uno vuole farsi notare, allora blocchiamo tutto. Certo il rispetto della legge, del buon senso, non semopre è facile, però è il solo modo di un vivere degno e coretto in ogni ambito della vita quotidiana in qualsiasi ambito.