Pecunia non olet. E chi se ne frega della dignità, della storia, del buon senso. Il Real Madrid Club de Fútbol, lo storico club di calcio spagnolo amatissimo dal generalissimo Franco, elimina dal proprio scudo la croce che sovrasta la corona. L’accordo è stato siglato con Marka, una società di distribuzione emiratina. Agli arabi i diritti esclusivi per la produzione, la distribuzione e la vendita dei prodotti targati Real Madrid negli Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, Bahrein e Oman. Agli avidi iberici 50 milioni di euro.
In un’intervista telefonica con la Reuters, Khaled al-Mheiri, vicepresidente di Marka, ha così motivato la decisione: “Dobbiamo essere attenti poiché nella regione del Golfo vi è una forte sensibilità nei confronti di prodotti che hanno impressa una croce”. Le vendite cominceranno a marzo.
I vertici del Real Madrid non hanno rilasciato dichiarazioni. Florentino Perez, il presidente del club, se ne infischia e conta i soldi. Del resto già nel 2014 il club dispose la rimozione della croce cristiana presente nel proprio marchio qualora questo venisse sfruttato dalla Banca Nazionale di Abu Dhabi, suo partner commerciale.
L’associazione cattolica Enraizados ha commentato: “in un momento in cui i cristiani sono perseguitati in molti paesi in Asia e in Africa, Perez ha deciso di fare a meno della croce, affinché non saltasse il contratto milionario. Con questa decisione, il Real Madrid volta le spalle agli 800 mila cristiani che vivono negli Emirati Arabi Uniti, il 12,6% della popolazione”. E ancora: “Ma per andare a giocare in una repubblica si dovrebbe forse eliminare il titolo reale dal nome della squadra? Occorre ricordare che i calciatori musulmani Real Madrid sono soliti giocare con lo scudo con la croce sulle loro maglie, e nessuno di loro ha obiettato mai nulla. Infine, vorremmo anche ricordare al Real Madrid, che la croce è presente sulle bandiere in molti paesi europei i cui governi non la eliminano dalla loro bandiera nazionale quando le delegazioni diplomatiche si trovano in Paesi musulmani”.
Il capitombolo del club spagnolo non è un caso isolato. L’FC Barcelona ha tolto la croce di San Jordi dal suo scudo per vendere più magliette nei Paesi musulmani e il Paris Saint Germain, squadra francese di proprietà della famiglia reale del Qatar, ha anch’esso cambiato il suo stemma, togliendo il simbolo della culla del Santo, elemento ritenuto offensivo perché associato a una dinastia che ha preso parte alle crociate. Merci beaucoup, gracias e Olè!