Alti lai si sono levati, nei soliti ambienti catto-conservatori, per la “defenestrazione” di un caccia F-104 dalla sede piacentina dell’Università Cattolica, ove era diventato “cosa non grata” perché “richiamava la guerra” (sic)… Decisione assurda, forse, come tante che vengono prese in quest’epoca di “politicamente corretto”. E tuttavia l’apprendere che un velivolo difficile e complesso come l’F-104 è stato allontanato “manu militari” (com’è tipico dei pacifisti, peraltro…) da una sede dove c’entrava come i cavoli a merenda soddisfa – molto nietzscheanamente – il mio senso etico-estetico.

Le contaminazioni, infatti, sono molto positive, dal mio punto di vista, ma alcune sono del tutto improponibili e quelle dell’etica guerriera con le “moraline” cristiane sono francamente fastidiosissime. La mia perdurante ricerca di “captatio benevolentiae” è incessante…
E pensare che l’F104 ancora oggi sarebbe all’altezza nel ruolo di intercettore. In pratica era un razzo dove trovava posto un pilota, al quale non erano concesse distrazioni. Era impegnativo da pilotare ma efficace contro i MIG del “Patto di Varsavia” o di aviazioni nord africane e medio-orientali.
Agli stupidi va dato il niente che meritano