• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
lunedì 29 Maggio 2023
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Europae

Follie europee/ Lavoro, case e programmi d’assistenza per i “veterani” della jihad

di Gian Micalessin
2 Febbraio 2018
in Europae, Home
0
Follie europee/ Lavoro, case e programmi d’assistenza per i “veterani” della  jihad
       

Un tempo temevamo i terroristi in arrivo con i barconi. Acqua passata. Ora anche quella paura è superata. Anche perché loro sono già arrivati. Anzi stanno semplicemente tornando. E lo fanno sotto i nostri occhi, sfruttando la stessa indifferenza e compiacenza che dal 2012 in poi permise a cinquemila di loro di raggiungere Siria ed Iraq.

Per capire la facilità con cui i jihadisti europei stanno rientrando nei loro Paesi – e la superficialità con cui i governi assistono al fenomeno – basta dare un occhiata a quanto avviene in Danimarca, Gran Bretagna, Belgio e Germania. In Danimarca, dove l’Isis contava su 150 volontari, i veterani del terrore s’avvalgono oggi dell’indulgente e compassionevole assistenza di un governo pronto a trattarli alla stregua di cittadini disagiati. L’icona della tolleranza garantita a chi sognava di piegare l’Europa all’Islam è il programma di de-radicalizzazione battezzato «Abbraccia un jihadista».

A dar retta alle autorità di polizia di Copenaghen, incaricate di gestire il progetto «aiutare i giovani estremisti è il modo migliore per mantenere la pace» mentre «trattarli duramente o con sospetto» li renderebbe «più pericolosi per la società». Così – mentre la 23enne studentessa danese Joanna Palani viene indagata per aver combattuto contro l’Isis al fianco dei curdi – lo stato spende centinaia di migliaia di euro per garantire a ciascun «pentito» dell’Isis case, posti di lavoro e assistenza sociale e psicologica. «Hanno persino diritto a cure mediche e psicologiche gratuite» sottolinea un rapporto pubblicato nel giugno 2017 dal Center for Security Studies (CSS) di Zurigo.

In Belgio, dove i terroristi hanno pianificato le stragi di Parigi e Bruxelles sfruttando le complicità del quartiere di Moleenbeck nel cuore della capitale, nulla sembra cambiato. Mentre un centinaio dei 700 jihadisti partiti per Siria e Iraq sono rientrati a Bruxelles le sue 19 municipalità continuano a far i conti con la babele di leggi e regolamenti che paralizzano sei diverse forze di polizia. Eppure la minaccia è più presente che mai. «Capiremo quanto è forte la loro influenza – avverte il ricercatore Pieter van Ostaeyen, uno dei più attenti studiosi del fenomeno jihadista belga – solo quando faremo i conti con il prossimo attacco».

In Germania – dove è già rientrato un centinaio dei 950 jihadisti partiti per Siria e Iraq – la situazione non è meno allarmante. A preoccupare Hans-Georg Maassen – capo della Bfv, l’agenzia di sicurezza interna – è il ritorno delle mogli dei jihadisti accompagnate da un centinaio di bambini cresciuti ed educati nelle zone controllate dallo Stato Islamico. «Rischiamo di far i conti con una nuova generazione di jihadisti allevati qui» sottolinea Maassen ricordando come almeno tre dei cinque attacchi terroristici del 2016 siano stati compiuti da minori e come un ragazzino di soli 12 anni abbia tentato di piazzare una bomba nel mercatino di Natale di Ludwigshafen.

Ma se Berlino piange Londra di certo non ride. A dar retta al ministro della sicurezza Ben Wallace almeno metà degli 850 volontari del jihad inglese è di nuovo in Gran Bretagna. Ma come ammette sconsolato lo stesso Wallacce «non sappiamo dove siano e cosa stiano facendo». In compenso anche a Londa chi accetta di venire allo scoperto può contare sul premuroso e disinteressato sostegno dello Stato. Grazie al programma di de-radicalizzazione battezzato «Operation Constrain» (Operazione Vincolo) gli ex terroristi possono contare su forme di assistenza sociale e su posizioni di favore nelle liste per l’assegnazione di abitazioni pagate dallo Stato. E chi è ancora traumatizzato per gli orrori commessi può persino richiedere il sostegno di uno psicologo. Ovviamente pagato con i soldi di quei contribuenti che i jihadisti avrebbero volentieri decapitato.

 

Tags: BelgioDanimarcaGermaniaGran BretagnaJihadterrorismo
Articolo precedente

Tre milioni di italiani “invisibili”: nuove povertà e lavoro in nero

Prossimo articolo

Cretini & antifascisti. CPI e gli apprendisti stregoni del PD

Gian Micalessin

Correlati Articoli

La Germania profonda dice no all’immigrazione. Il caso Greifswald
Europae

La Germania profonda dice no all’immigrazione. Il caso Greifswald

di Marco Valle
19 Maggio 2023
0

Secondo un sondaggio tracciato su 400 piccoli-medi comuni tedeschi e presentato lo scorso 9 maggio dalla catena televisiva ARD, il...

Leggi tutto
Carri armati e missili per il fronte orientale. Londra va alla guerra

Carri armati e missili per il fronte orientale. Londra va alla guerra

13 Maggio 2023
Germania/ Arsenali vuoti, poche idee e nessuna volontà

Germania/ Arsenali vuoti, poche idee e nessuna volontà

5 Aprile 2023
Addio alle armi. La Germania senza (quasi) soldati

Addio alle armi. La Germania senza (quasi) soldati

23 Marzo 2023
Carica altro
Prossimo articolo
Cretini & antifascisti. CPI e gli apprendisti stregoni del PD

Cretini & antifascisti. CPI e gli apprendisti stregoni del PD

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

G7

Il G7 vuole stabilire “guardrail” per lo sviluppo dell’AI

23 Maggio 2023
Geoffrey Hinton

L’AI spaventa anche i ricercatori, dobbiamo preoccuparci?

19 Maggio 2023
La Germania profonda dice no all’immigrazione. Il caso Greifswald

La Germania profonda dice no all’immigrazione. Il caso Greifswald

19 Maggio 2023
Dibattito/ Il declino demografico e le proposte del mondo cattolico

Dibattito/ Il declino demografico e le proposte del mondo cattolico

18 Maggio 2023

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Ucraina Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In