Se avete visto il film “Cronache di Narnia”, da Narni splendida cittadina dell’Umbria, il cui nome piaceva a Lewis, l’autore del libro omonimo, vi sarete sicuramente appassionati ad una storia fantasy, popolata da creature mitologiche come i centauri ed i minotauri, ispirate alla cultura classica greco-romana.
Creature metà uomini e metà animali che sembravano esistere solo in un’altra dimensione, tra i figli dell’Olimpo o nel mondo parallelo dei racconti fantasy.
Oggi ciò che è mitologia potrebbe trasformarsi in realtà.
Il governo britannico avrebbe concesso un silenzio –assenso alla creazione in laboratorio di embrioni misti umani/animali per la sperimentazione di nuove terapie su malattie degenerative come il morbo di Parkinson, la SLA o l’Alzheimer.
Alcuni animali come maiali o pecore sono stati fecondati con embrioni portatori di DNA umano per sviluppare cellule capaci di riprodurre nuovi organi da trapiantare in soggetti malati.
Ricercatori dell’ Università del Wisconsin hanno trasferito con successo cellule da embrioni umani nel cervello dei topi, rendendoli più intelligenti.
Il bioetico David Resmik ha reso l’immagine di questi esperimenti con una metafora :” Lo spettro di un topo intelligente intrappolato in un corpo di ratto che grida voglio uscire da qua, diventa realtà.”
Inoltre i ricercatori potranno fecondare ovociti animali a cui è stato sottratto quasi tutto il genoma con materiale contenente per il 99% DNA umano : ed è quell’ 1% che preoccupa, quando poi inoculato in un paziente malato.
In un altro caso cellule animali vengono iniettate in un embrione umano ( embrione –chimera ). Nel terzo caso si inietta DNA animale nell’embrione umano.
Quando Franz Kafka scrisse “La metamorfosi “, non immaginava che non si sarebbe un giorno discosto più di tanto dalla realtà .
Questi esperimenti pongono alcuni interrogativi a noi, che siamo un po’ all’antica e ragioniamo ancora con la nostra testa e non con quanto ci detta il pensiero unico.
Prima considerazione : l’embrione è e rimarrà sempre un essere umano in divenire. Merita quel rispetto e quella sacralità che si deve ad una nuova vita o va considerato solo un ammasso di cellule da usare come i mattoncini del Lego ?
Quando scienziati nazisti eseguivano questi esperimenti erano dei criminali, ora che li fanno dei democratici ricercatori, magari premi Nobel, sono lodevoli iniziative, nonostante le uguali finalità eugenetiche?
Secondo aspetto, non meno importante. Esiste una vasta cinematografia di film di fantascienza che si ispira a sperimentazioni scientifiche : in tutti la trama si sviluppa quando accade l’errore di laboratorio, il fattore umano imprevisto. Perché l’imponderabile può sempre succedere : molte scoperte del secolo scorso avvennero per errori o distrazioni che ebbero fortunatamente un esito favorevole.
Fleming dimenticò alcuni campioni di batteri, partendo per una vacanza ; quando tornò si era fatta muffa dappertutto ma crebbe anche un fungo che sterminò tutti gli altri germi : era nata la penicillina.
Ma non sempre scatta il fattore X favorevole. Nel film “La Mosca” degli anni ’80, il protagonista, uno scienziato interpretato da un assai credibile Jeff Golblum, tenta un esperimento di teletrasporto, ma non si accorge che una mosca è entrata nella cabina nel momento topico.
I cromosomi dell’insetto si mischiano con quelli dell’uomo e piano piano avranno il sopravvento, finché lo scienziato assumerà l’aspetto di un orrendo mostro.
Auguriamoci invece che gli attuali esperimenti abbiano almeno un esito positivo.
Avremo forse pazienti guariti dal Parkinson ma con qualche piccolo tic, come tirare su continuamente con il naso ed annusare dappertutto. Potranno esserci uomini guariti dall’Alzheimer che però avranno una costante voglia di carote e un frenetico desiderio di saltare continuamente addosso alla propria anziana moglie, ormai preda della pace dei sensi.
C’è poi la terza considerazione : siamo sicuri che la finalità sarà sempre di tipo umanitario ?
E se qualcuno un giorno, magari nella Corea del Nord, volesse creare dei bio-robot ? Non c’è solo quel sempliciotto del senatore Razzi disposto ad andare a trovare tipi come il dittatore rosso Kim Yong Un.
Il film “La Mosca” si conclude con una scena terrificante : dal profondo di quell’insetto enorme e mostruoso, l’ultimo angosciante barlume umano formula un rantolo straziante ed implorante che è anche un grido : “Uccidimi !”