Col più grande rispetto per la Chiesa Corpo Mistico di Cristo, e per il Suo Capo visibile in terris, propongo alcune considerazioni a caldo in margine alle recentissime dichiarazioni di Papa Francesco circa il diritto delle coppie omosessuali a un riconoscimento e a una tutela giuridici, nonché a essere membri di una famiglia.
Una prima considerazione riguarda ciò che definirei lo “stupore di non provare stupore”.
In realtà le parole del Pontefice sarebbero tali da suscitare qualcosa di ben maggiore di questo: un vero e proprio sbigottimento. Eppure le registriamo oggi nient’ altro che come l’ evoluzione naturale di una materia in divenire, la quale non ha ancora terminato la sua metamorfosi e chissà a quali esiti potrà arrivare.
Pertanto non era necessaria l’ ennesima interpretazione edulcorante, fornita questa volta da Sua Eminenza Mons. Semeraro: ormai il fedele è assuefatto e pronto al passo successivo, qualunque esso sia.
La finestra di Overton ancora una volta ha avuto i suoi effetti, e il meccanismo è stato azionato dallo stesso Papa Francesco con le sue frequenti dichiarazioni che hanno abituato il pubblico ad una marcata originalità rispetto a quanto il popolo cristiano aveva sempre recepito dai presuli e creduto vero.
Nulla, invero, oramai stupisce. E così anche l’ invito papale a una coppia di omosessuali a portare in parrocchia i propri bambini (non so a quale titolo tali) viene a sembrare un riconoscimento del diritto di queste coppie all’adozione, il che sposterebbe ancora più in là il nastro del traguardo, quale che sia quest’ ultimo.
È stato autorevolmente sostenuto che l’ esternazione del Pontefice potrebbe costituire un tentativo di evitare lo scisma di buona parte del clero tedesco che malauguratamente si profila all’orizzonte, facendone sue almeno in parte le posizioni teologicamente progressiste e di conseguenza rendendo superfluo lo scisma medesimo. In questa interpretazione può esserci del vero, ma accanto ad essa sorgono due difficoltà. In primo luogo, per evitare lo scisma in terra luterana si rischia di alimentare lo scisma strisciante dalle nostre parti, di tutt’altro segno. In secondo luogo si bypassa la questione, invero capitale, se per la Chiesa sia più importante evitare gli scismi o rimanere fedele alla Parola di Cristo.
L’ ha affrontata e risolta da par suo il filosofo Vattimo, ultimo della lunga serie di estimatori atei del Papa, parlando sulle ali dell’ entusiasmo di un “nuovo cristianesimo” che avrebbe superato “limiti antichi e illogici”. Insomma di un terza fase nella relazione fra il Dio cristiano e gli uomini, dopo quella dell’Antico e quella del Nuovo Testamento. Uomini di Chiesa pur favorevoli alle prese di posizione di Papa Bergoglio non potrebbero oggi dire la stessa cosa: si tratterebbe di una troppo grave eresia o – giudichi il lettore come meglio crede – di una troppo frettolosa anticipazione dei tempi. Vattimo, che non è uomo di Chiesa e neppure cristiano, invece può dirlo. E in fondo potrebbe anche avere ragione, se non fosse per due antiche e oggi dimenticate parole: non praevalebunt (Matteo 16, 18).
io mi attengo alla condanna paolina dell’omosessualita’.
San Paolo secondo me ha un’autorevolezza maggiore di qualsivoglia cristiano o sedicente tale contemporaneo,
Guardate che essere di destra non significa essere bigotti… che danno ne avete se una coppia omosessuale vede riconosciuti dei diritti… oppure partecipi alla stessa religione cui credete voi… ditemi cosa fareste con una coppia omosessuale. La mandereste in un campo di rieducazione tipo Cina? oppure dovrebbero nascondersi ? Ma per favore… non applaudite l’ovvio, siate capaci di immaginare il futuro
A proposito di Destra: la vera Destra – che non è progressista ma Tradizionale – si differenzia dalla sinistra (o dalle sinistre) proprio per il fatto di estrarre i propri concetti e insegnamenti dalla metafisica e certo, non dall’Illuminismo, altrimenti non può essere definita Destra. Circa l’omosessualità: se è vero che l’omosessualità in sé non possa essere vietata per legge – d’altronde, sarebbe impossibile – è anche vero che se ne potrebbero (rectius: dovrebbero) vietare sia la propaganda che le pubbliche manifestazioni. Poi, quello che si fa in privato, può e deve rimanere privato. Ma propagandare l’omosessualità, ad esempio, anche tra i bambini e gli adolescenti… beh, questo è del tutto inaccettabile.
Inoltre, TUTTE le scuole religiose del mondo e non solo il cristianesimo, ritengono l’omosessualità un’aberrazione e la proibiscono (e in alcuni casi, puniscono) severamente: non dimentichiamoci del fatto che il sesso serve principalmente per la riproduzione, cosa del tutto impossibile per le persone omosessuali. Si potrebbe dire, infatti, che l’omosessualità sia innaturale e contro la Vita, proprio per quel preciso motivo e questo è determinato non certo da un’opinione personale ma da una Legge Cosmica Immutabile che nessuna ideologia perversa potrà mai modificare.
Contrariamente a quanto la propria immaginazione lo abbia portato a credere, l’uomo non è Dio, che può cambiare le Leggi dell’Universo a piacimento, per soddisfare i propri desideri e le proprie tendenze disordinati e uno dei compiti della Chiesa Cattolica Romana è proprio quello di fungere da faro per coloro che abbiano perso la rotta e si trovino in difficoltà nel mare in tempesta. Attualmente, qualcuno sembra stia cercando di spegnere questo faro. Ma non vi riuscirà.