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Se io fossi… Lettera al presidente dell’Anpi su Povia e altri “fasci”

di Eugenio Pasquinucci
2 Settembre 2017
in Home, Società&Tendenze
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Se io fossi… Lettera al presidente dell’Anpi su Povia e altri “fasci”
       

 

 

Caro compagno Presidente,

ti scrivo per esprimere un mio malessere che da tempo non mi lascia, dovuto al nostro modo di fare politica. Vedi, io ho scelto la militanza a sinistra ancora da ragazzino, quando sbirciavo tra i diari di mio padre e vedevo scorrere tante immagini del 68 e mi colpivano alcuni slogan di allora, lanciati da una gioventù che voleva cambiare il mondo . Dicevano : “Vietato vietare”, “La fantasia al potere”, “Una risata vi seppellirà”. Mio padre mi parlava dei concerti di Woodstock, immensi raduni di giovani che celebravano la loro generazione e i loro sogni con la musica. Poi tanti sogni si sono infranti con il terrorismo, però pensavo si potessero riproporre anche in questa stagione. Certo, mio padre oggi è un tranquillo borghese, che un giorno vota PD ed un altro Forza Italia, tanto che l’ ho soprannominato Alfano, e lui , giustamente, si offende moltissimo ; forse anch’io un domani diverrò come lui, ma nel frattempo vorrei fortemente essere un compagno che lotta per una causa vera, per costruire qualcosa che si affacci ad un mondo nuovo.

Ora, noi in questi giorni ci siamo battuti per vietare il concerto di Povia a Trezzano ; questo cantante ha vinto a Sanremo, aveva denaro e successo assicurati per il resto della vita e se li è giocati per una sua idea di libertà; mi viene difficile dargli contro, anche se le sue idee sono all’opposto delle mie. Alla fine ci siamo riusciti ed il concerto di Povia non si terrà. E’ stata una vittoria della democrazia contro il fascismo, dovrei esserne contento, ma dietro la soddisfazione mi rimane quel retrogusto amaro che può avere un tifoso quando vede vincere la sua squadra per un rigore inventato. Quando hai tutti dalla tua parte, che gusto c’è, dov’è il fatto rivoluzionario? E poi Povia, avrà delle idee che aborro, contro l’accoglienza, ma non mi sembrava proprio un fascista ; ora è contro di noi , ci rinfaccia che molti partigiani fossero dei volgari assassini, proprio come Pansa, lo scrittore che tante volte abbiamo zittito. E’ questo continuo vietare che mi mette in imbarazzo, questo non costruire ma distruggere l’azione altrui ; questo ricorrere alla complicità di altre forze di potere.

Sono venuto a conoscenza che nella stessa zona nei prossimi mesi si terranno altri concerti, la chiamano musica alternativa, i fasci non staranno zitti, sono in tanti con idee e voglia di fare. Cosa faremo, continueremo a vietare tutto?

Caro compagno presidente, mi sembra di essere in un cartone animato, di quelli con Tom e Jerry. Io sono il gatto Tom , sempre pronto a difendere il territorio dalle incursioni del piccolo topo Jerry, capace di farti perdere la testa perché compare dappertutto . So già che tu mi dirai che il paragone è puerile, irriverente, che la politica è una cosa seria, ma io penso sempre a quella” fantasia al potere” che faceva sognare mio padre.

Poi è accaduto un altro fatto che mi ha lasciato molto perplesso. Un prete/compagno o meglio un compagno /prete ha portato dei ragazzi africani, ospiti del suo centro d’accoglienza, in piscina ed ha postato la foto di questi giovani che nuotavano divertiti, aggiungendo “..e oggi PISCINA!!! Loro sono la mia patria, i razzisti e i fascisti i miei nemici”.

I fasci hanno reagito recandosi alla messa del nostro compagno parroco come dei fedeli qualsiasi, con delle magliette bianche, entrando in ordine e composti hanno assistito alla funzione. Non so se si siano anche comunicati, certamente il nostro parroco compagno li ha dovuti benedire al termine della messa, ammettendo di fatto che nel mondo della cristianità non esistono nemici e non puoi discriminare nessuno per le sue idee, soprattutto senza un confronto dialettico.

E mentre il parroco si chiariva con i fasci, noi cosa facevamo ? All’esterno della chiesa, tagliati fuori, solo spettatori dell’evento, noi e quelli del PD , con la faccia cattiva, rancorosi e pieni di odio facevamo “buhh, buhh!”. Dov’è la “risata che vi seppellirà” ?

Caro compagno presidente, noi dovremmo essere dalla parte dei più deboli e degli oppressi, siamo nati per questo, facciamo militanza per questo, ma non è che ci stiamo confondendo le idee?

Dimmi, perché mi trovo a difendere dei banchieri, d’accordo ci hanno finanziato per tanti anni e tuttora lo fanno, ma perché proprio loro ? Dimmi, perché stiamo dalla parte dei ladri, di quelli che ti entrano nelle case ? Perché difendiamo quelli che occupano abusivamente le case, non le nostre però, a scapito di tanti anziani indifesi ? Dimmi ancora , in questa smania di difendere l’immigrato, non è che ci troveremo dalla parte degli stupratori ?

Di chi violenta donne, transessuali e donne anziane, in un colpo solo mandando a puttane tutta la nostra politica di genere?

Caro compagno , vorrei tornare a fare politica per costruire, non per abbattere perfino le statue, vorrei confrontarmi con il nemico, che vedo quasi sempre sorridente, vorrei prevalere perché sono il migliore, ho idee migliori, non perché uso la violenza, verbale, fisica e giuridica, distorta a mio favore.

Dammi una risposta ; temo però che mi censurerai, perché non sono più un compagno allineato, sono diventato inaffidabile secondo il tuo modo di pensare. Ed allora ho affidato questo scritto alla destra, temo fortemente che loro non mi censureranno, ho paura che accettino il confronto: se così fosse puoi vietare quanto vuoi, ma non vinceremo.

 

 

 

 

Tags: AnpiantifascismoPovia
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