Nelle ultime 48 ore la morsa su Bakhmut si è ulteriormente stretta, tanto che fonti russe segnalano progressi nei distretti urbani di Miasokombinat e Zabakhmutka, oltre che nell’area di via Lumumba, primo punto di accesso delle forze di Mosca in città. Se in queste ore le linee d’avanzata russa nel perimetro urbano provengono da nord e da est, significativi cambiamenti si registrano anche in altri punti del fronte. Particolarmente significativi – non certo sotto il profilo dei metri conquistati, piuttosto della minaccia portata allo schieramento ucraino – i progressi nel saliente di Klishchiivka (uno dei punti focali del fronte del Donbass, come abbiamo già rilevato). Qui le punte avanzate russe si sono spinte a nord-ovest in direzione di Ivanivske, arrivando a meno di due chilometri dall’autostrada H 32.
La H 32 è l’ultima strada a scorrimento veloce in mano ucraina a collegare Bakhmut con le retrovie. Già adesso la H 32 è sotto il tiro dell’artiglieria russa, il suo “taglio” renderebbe ancora più difficile per Kiev alimentare la resistenza dei difensori della città, già rivelatosi un “tritacarne” – secondo la definizione di Yevgeni Prigozhin – per l’esercito ucraino, costretto dal presidente Zelensky ad una difesa ad oltranza di ogni centro del Donbass. Una strategia che ne ricorda da vicino un’altra, adottata ormai quasi ottant’anni fa in quelle stesse regioni. Giochi di rimandi che il prossimo ritorno dei panzer tedeschi nelle pianure d’Ucraina contribuisce ad alimentare, rafforzando un senso di drammatico déjà vu.