In tale ambito, una delle serie più apprezzate era l’appuntamento a cadenza settimanale con “Il nostro inviato nel tempo”, dedicata ad avventure nella storia, sempre rigorosamente autentiche, scelte per la loro spettacolarità ed il potere evocativo. Tra queste, il Notiziario ripropone alcune delle più famose storie, dedicate alle più gloriose azioni della nostra Marina.
Nell’introduzione Milani ricorda:
«In quegli anni (i ’70, anni ormai lontani) il fumetto era altra cosa di oggi, nel racconto, nel disegno e, per usare una parolona, nella “filosofia”. Non era, come adesso, un’alternativa, un sostituto del libro e della lettura: era invece una sorta di introduzione ad essa. Doveva fare severi conti con la diffidente Scuola e generalmente con una cultura che lo respingeva. Tutto sarebbe presto cambiato, ma la realtà del fumetto era allora questa; e non è detto che non fosse migliore dell’attuale: il contrario, se mai. Come che sia, pure se fermamente ritenendolo sganciato dalla Scuola, io lo vedevo come un modo di racconto e insieme di informazione, e dell’informazione storica: elementare, si intende, conoscitiva. Poteva cioè sostituire quei racconti che nessuno più narrava e che venivano via via scomparendo anche dalle antologie
e dai libri di scuola. Non v’era ancora il nefasto buonismo, che appena appena si profilava; ma più d’un naso già s’arricciava a parole come patria e storia: figurarsi poi a guerra, esercito, marina, aeronautica. Erano considerate in sostanza sovversive e da negare ai ragazzi, in nome della loro sana costituzione. Ragione di più per parlare di esse; e così nacquero i fumetti de “Il nostro inviato nel tempo”, con racconti storici di varie epoche e di vari tempi.
Essi furono un successo, giovarono a caratterizzare il “Corriere dei Piccoli” e il “Corriere dei Ragazzi” né la loro memoria s‘è spenta del tutto».