Con un tablet si può scrivere ovunque e ogni annotazione, però, può perdere di valore se non correttamente archiviata. Meglio un taccuino ingiallito, dove risulta più facile memorizzare una mostra inedita e i suoi ricordi: Avventure Noir. Un itinerario nel fumetto italiano degli anni sessanta, tratta dal titolo dell’omonimo saggio di Luca Mencaroni, dal 13 aprile al 12 maggio 2013 al WOW Spazio Fumetto – Museo del fumetto dell’illustrazione e dell’immagine animata di Milano. Magari, disponendo della facoltà di prendere ogni costola e gli spigoli delle copertine dei tascabili per adulti pubblicati tra 1964 e il 1970, consegnandoli al piano terra in cui sono ospitati.
Una volta tanto una novità in grado di procurare piccolissime escoriazioni e segni di usura generale dello sbarco dei manga in Italia, riportati nel saggio “ Il Manga” di Jean-Marie Bouissou edito da Tunuè che ha caratterizzato il punto focale del rendez-vous degli amanti del fumetto a Lucca Comics 2011 per mano di un trio d’eccezione, tascabile, dell’alta scuola del fumetto nero italiano: Fantax, Genius e Zakimort, hanno sconfitto precedentemente il declino del genere grazie alle trame legalmente riconosciute dai mass media del puritanesimo degli anni ’60. Attualmente, in questo inizio di nuovo millennio, il pericolo è rappresentato dalle contaminazioni del multiculturalismo di fondo. Una visione e un intendere trasferitosi anche sulle pagine dei fumetti. Prima in bianco e nero, poi, grazie all’immediata rivalutazione multiforme annullante ogni possibile inventiva nell’immaginazione dei lettori sui tanti soggetti e le innumerevoli sceneggiature al limite dell’ennesima sfida ben più dura da intraprendere a colori ma al fianco dei figli prediletti della lunga agonia della carta stampata.
All’inaugurazione della mostra, Luigi F. Bona direttore di WOW Spazio Fumetto, riprende in un solo giorno l’eredità di un filone nato nel 1962 con Diabolik. Paradossalmente sottostimato in quel periodo grazie alle deformità dello strumento di massa televisivo ma abbondantemente fornito dei tre canali Rai e di cospicue emittenti private infondenti le prime trasmissioni commerciali d’intrattenimento: in pratica, corrispondenti gli standard del sistema maniacale della crescita economica, parallelamente allo standard (reindirizazione) dell’intero comparto della comunicazione attribuito al progresso della scatola magica. Trasformazioni socio-politiche e culturali incapaci di minare lo stile di vita di due sorelle, fumettiste ed editrici, Angela e Luciana Giussani.
Abilissime nello schivare l’invadenza televisiva, la quale, muovendosi periodicamente solo fra attempati telefilm in bianco e nero di derivazione americana e britannica, si mostrò, rivelatrice di un’animazione classicistica delle problematiche contraddittorie dell’insieme occidentale, sempre o quasi statunitense, stabilite su una base pressoché composta da palinsesti comici o su di una tipologia d’avventura sufficientemente leggera. La quale permise ad Angela, consorte dell’editore, milanese di adozione ma dal sangue romagnolo proveniente da Rocca San Casciano, Gino Sansoni, risultati e quella potenzanarratologica, visiva ed emotiva, apprezzabilissima.
L’essenziale aiuto e supporto della sorella Luciana, consegnarono alla storia la casa editrice Astorina, come certezza fondante della fumettistica e della cultura italiana. Fortemente voluta dalle Giussani e, oggi, diretta da Mario Gomboli, racchiuse e comprende tutt’ora il perfetto esempio di emanazione autonoma della celebre Astoria e della cultura italiana, identificata dall’esperienza lavorativa del marito.
Un itinerario proposto da Mencaroni all’insegna delle ambientazioni storiche, culturali, sociali di un’Italia che seppe distinguere l’invadenza catodica dal possibile raggiungimento dei sogni in pochi minuti di svago. “Avventura Noir” il volume di 320 pagine in carta patinata tutte a colori rispecchia la tendenza del momento (implicito assenso?), e, come scrive l’autore «la guida dei neri minori che cataloga gli epigoni di Diabolik, Kriminal e Satanik. Sono presenti nell’opera la riproduzione delle copertine degli albi, ristampe, numeri unici, albi promozionali, locandine e, quanto occorre, per non far rimpiangere troppo una tasca interna della giacca sprovvista di tascabili dall’elevato significato». Segmenti della vita degli italiani e della loro predisposizione all’inconsueto e di tutti quei meccanismi dell’immaginario a mezzo stampa, dopo anni, ancora in grado di affascinare. Un invito a riguadagnare il distacco tra le pagine e i personaggi del fumetto noir italiano. Quell’irresistibile compiutezza e inventiva di esorcizzare e vivere le paure, calandosi nella carta fumante e nella realtà dei vecchi albi, da cui molti, quasi tutti, si tengono alla larga, erroneamente.
Avventure Noir. Un itinerario nel fumetto italiano degli anni sessanta
dal 13 aprile al 12 maggio 2013 al WOW Spazio Fumetto – Museo del fumetto, Viale Campania 12. Milano
Da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; sabato e domenica 15.00-20.00 a ingresso gratuito. Lunedì chiusura.