• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
sabato 28 Maggio 2022
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Home

Geoeconomia/ Le nuove guerre per le “terre rare”. E le occasioni italiane

di Francesco Marotta
6 Giugno 2018
in Home, Mondi
0
Geoeconomia/ Le nuove guerre per le “terre rare”. E le occasioni italiane
       

 

È finita l’era dell’industria inquinante e del paradigma dei grandi distretti industriali. Siamo alle prese con una vera e propria guerra per il predominio delle “terre rare”. Un gruppo di minerali, composto da una quindicina di elementi conosciuti anche come lantanidi, denominazione che deriva da uno di essi, il Lantanio. Dai nomi insoliti per citarne alcuni, quali l’ittrio, promezio, samario, gadolinio, lutezio, europeo, ecc…

Ai più non dicono nulla se non ricordargli un’assonanza con dei nomi propri e le bizzarrie genitoriali che vanno per la maggiore. Questa famiglia allargata è una vera e propria fonte di approvvigionamento, in grado di alimentare l’odierno capitalismo. La rivoluzione digitale e le linee guida della transizione energetica, incardinate sull’implementazione tecnologica, dettano i tempi del modello della crescita pulita.

Ma non è tutto argento quello che luccica, dato il colore argenteo dei minerali in questione: la lotta di potere per le materie prime che servono per la produzione degli smartphone, delle nuove tecnologie hi-tech, per le turbine eoliche, le auto elettriche ed i missili “intelligenti”, è in pieno svolgimento. La Cina è la maggiore beneficiaria dell’estrazione e produzione delle “terre rare” e, per fare un esempio, la sola Francia gli affida più del 40% delle sue risorse senza tener conto della tipologia di estrazione e, in più, del pessimo sistema di riciclo dei RAEE (rifiuti elettronici) che non supera l’1% annuo.

Ma a contendersi il mercato ci sono anche gli Stati Uniti. Finito il periodo florido di maggior produttore degli anni ’80, e scacciato il breve ricordo della chiusura della miniera di Mountain Pass nel 2002, sancendo de-facto il monopolio cinese, adesso vogliono tornare ad avere un ruolo preminente. Ma affrancarsi dalla dipendenza cinese, come dimostra la scaramuccia dell’8 luglio 2010, che per poco non scatenò un disastro internazionale a causa dell’annuncio di Pechino sul taglio delle esportazioni, non è un’impresa facile.

Lo stesso discorso vale per l’Europa che sta investendo in iniziative diplomatiche per ridurre la dipendenza dalla Cina, sulle energie a basse emissioni di carbonio, nelle fonti rinnovabili e nella creazione di start-up per ridurre l’importazione di “terre rare”. Non sappiamo se gli sforzi europei, tengano presente del rovescio della medaglia. Ovvero, il lato oscuro, all’ombra delle tecnologie verdi e digitali. Non è un mistero che la produzione di un’auto elettrica richiede l’utilizzo di quell’energia convenzionale che si vorrebbe ridurre, immettendo nell’aria tanto CO2 da far impallidire un vecchio diesel.

E soprattutto in Italia, dopo aver scoperto i due giacimenti di “terre rare” più grandi d’Europa, in Toscana e Liguria, l’auspicio è di trovare nelle nostre sabbie marine, un giacimento di 16 tonnellate come è successo in Giappone. Giusto per affrancarci, definitivamente, dalla corsa “all’oro hi-tech”. Motivo per cui l’Italia, erroneamente, continua ad infischiarsene del pesante equilibrio ecologico dei nostri modi di vita, tanto da sottovalutare la logica dei pesci rossi nella boccia di vetro. Quella della produzione di un “benessere” inesistente e della realtà del dover sopravvivere; entrando a piè mani, nell’ingranaggio dell’aumento energetico, cioè materiale, mascherati da green economy e da economia circolare. Delle economie, sempre meno verdi e sempre più economiciste.

Tags: Cinaeconomiaenergiageopoliticaterre rareUSA
Articolo precedente

Piccolo ricordo di Cossiga. Un politico metapolitico

Prossimo articolo

Un governo appena nato e molto odiato. Da Soros and friends…

Francesco Marotta

Correlati Articoli

Il mondo marittimo chiede il ministero del Mare. Il governo dei terricoli risponde picche
Il punto

Il mondo marittimo chiede il ministero del Mare. Il governo dei terricoli risponde picche

di Nicola Silenti
22 Maggio 2022
0

Ridare slancio, vigore e speranza all’universo marittimo italiano con un nuovo ministero del Mare. Un punto saldo di riferimento istituzionale...

Leggi tutto
Delivery food & pandemia. Ovvero, come ti cambio le abitudini…

Delivery food & pandemia. Ovvero, come ti cambio le abitudini…

17 Maggio 2022
Una banca al servizio del Paese o un Paese al servizio delle banche?

Una banca al servizio del Paese o un Paese al servizio delle banche?

15 Maggio 2022
Nasce la rivista dell’Istituto Stato e Partecipazione

Nasce la rivista dell’Istituto Stato e Partecipazione

11 Maggio 2022
Carica altro
Prossimo articolo
Un governo appena nato e molto odiato. Da Soros and friends…

Un governo appena nato e molto odiato. Da Soros and friends...

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

A proposito di vaccini in Africa (e fanfaluche in Italia)

A proposito di vaccini in Africa (e fanfaluche in Italia)

28 Maggio 2022
Elegia per la bellezza sparita

Elegia per la bellezza sparita

28 Maggio 2022
Tra molte polemiche e tante paure anche il Giappone si riarma

Tra molte polemiche e tante paure anche il Giappone si riarma

28 Maggio 2022
Paolo Del Debbio si racconta. Con stile, rigore e sapienza

Paolo Del Debbio si racconta. Con stile, rigore e sapienza

27 Maggio 2022

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In