Mentre l’Italia piange i propri morti, si ferma attorno alle macerie del sisma (e inizia a dilaniarsi sulle responsabilità vere o presunte), il mondo continua la sua corsa.
Una notizia importante giunge dalla Germania dove scricchiola la “grande coalizione”. Il vicecancelliere e ministro dell’Economia tedesco, il social democratico Sigmar Gabriel, ha piazzato due pesanti schiaffoni alla signora Merkel. In una lunga intervista alla rete tedesca Zdf, Gabriel ha criticato apertamente la cancelliera sulle politiche migratorie. Dimenticando le sue responsabilità, il politico germanico ha ammesso che la situazione è fuori controllo e un milione di disperati in casa sono proprio troppi. Dunque, servono nuove leggi, tetti per l’accoglienza, rimpatri o “ricollocazioni” negli altri paesi dell’UE. Immaginiamo la gioia dei patners europei…
Seconda botta alla Merkel (da sempre sostenitrice del Ttip), l’ammissione del fallimento dei negoziati Usa-Ue sul trattato di libero scambio. «I negoziati con gli Stati Uniti sono effettivamente falliti perché come europei non possiamo accettare supinamente le richieste americane» ha detto il ministro socialdemocratico sottolineando come ormai «non ci sarà più alcun passo avanti, anche se nessuno lo vuole ammettere veramente». Gabriel ha anche sottolineato che in 14 round di colloqui le parti non hanno trovato un’intesa su un solo capitolo dei 27 sul tavolo.
Gli americani però non piangono. Anzi. Da mesi sia Donald Trump che Hillary Clinton criticano, con toni diversi ma con la stessa determinazione, il trattato voluto da Obama. Ambedue i candidati sanno che gran dell’opinione pubblica vede nel trattato una ulteriore minaccia alla working class americana. Un timore che Trump ha cavalcato da subito e la Clinton (con una spericolata capriola…) ha ripreso per non perdere i preziosi voti dei fans di Bernie Sanders.