Il governo iraniano ha diffuso le prime immagini dei danni subiti dalla petroliera Sabiti, colpita venerdì da due forti esplosioni che hanno provocato due squarci nello scafo mentre navigava di fronte alle coste saudite, a 100 chilometri dal porto di Gedda. Le esplosioni hanno investito la stiva della Sabiti, provocando una fuoriuscita di petrolio nel Mar Rosso.

Il direttore generale dell’Organizzazione Porti e Affari Marittimi dell’Iran, Mohammad Rastad, ha riferito ai media statali che l’incidente è stato provocato “da un vero un attacco missilistico, come è stato ampiamente riportato”. Ha affermato che la petroliera ha 140.000 tonnellate di petrolio a bordo (su una capacità massima di 160.000 tonnellate) e che “il carico non ha subito danni”, sebbene le recenti immagini satellitari mostrino una grande chiazza di petrolio nel Mar Rosso. Le foto ufficiali post-attacco mostrano che è pesantemente incidentata a poppa.

L’episodio si inserisce in uno scenario di alta tensione: il mese scorso, missili hanno colpito due importanti installazioni petrolifere nell’est dell’Arabia Saudita; l’attacco è stato rivendicato dai ribelli yemeniti sciiti Houthi ma Riad e Washington hanno puntato il dito contro Teheran.