Le forze governative siriane hanno ripreso il controllo della località strategica di Salma, nella Siria nord-occidentale, bastione ribelle nella provincia di Latakia. Reparti dell’esercito, insieme alle milizie delle Forze di difesa nazionale hanno riconquistato tutta la zona di Salma e delle colline circostanti, come reso noto da fonti militari di Damasco.”Abbiamo organizzato unità speciali montate su moto per attraversare zone difficili e pietrose e occupare posizioni tattiche vantaggiose”, spiega un ufficiale siriano. “Siamo riusciti a infliggere pesanti perdite alle milizie islamiste, limitando le nostre. Ma indispensabile si è rivelato il coordinamento con le missioni di bombardamento dell’aviazione russa”.
Si tratta della più importante vittoria governativa dall’inizio dell’intervento russo a fine settembre. A 800 metri di altitudine, la cittadina era caduta nelle mani dei ribelli nel luglio 2012 diventando il quartiere generale delle milizie islamiste e di al Nusra, la filiale siriana di al Qaida.
Intanto, è stato confermato che la Siria nell’agosto scorso ha firmato un accordo militare senza limiti di tempo con la Russia. In sostanza, Damasco dà carta bianca a Mosca per il dispiegamento di armi e soldati precisando che l’accordo è stipulato per un periodo illimitato, clausola che apre la via a una presenza militare russa permanente in Siria, oltre la base navale di Tartus.La fase favorevole della guerra per il governo siriano sembra confermata dal lancio di una nuova fase di operazioni umanitarie in Siria da parte delle forze armate di Mosca per garantire aiuti ai civili che vivono nelle località in precedenza controllate dallo Stato Islamico.
Sono state riconquistate oltre 200 località, ha spiegato il generale Sergei Rudskoi. E così si spiega la nuova missione di operazioni umanitarie delle forze russe in Siria. Paradossalmente, quell’azione globale di counterinsurgency di cui si era fatto sostenitore il generale David Petraeus, ex comandante in capo delle forze armate Usa in Iraq e Afghanistan, silurato improvvidamente da Obama per “questioni di cuore”…