L’episodio di intolleranza che ha coinvolto Oscar Giannino è una spia d’emergenza accesa sulla politica milanese. La vittoria della coalizione che ha portato a Palazzo Marino Giuliano Pisapia era stata salutata come l’avvio di un nuovo “Rinascimento”. Dal Comune di Milano la sinistra avrebbe iniziato la rincorsa per vincere sull’intero territorio nazionale e garantirsi il successo alla prossime politiche. E il comune ambrosiano sarebbe stato il laboratorio, l’esempio di buongoverno da esportare in tutta Italia. Ma a meno di un anno da quella ubriacatura che ha consentito a Pisapia di diventare primo cittadino, quell’auspicio è già stato tumulato sotto tonnellate di gaffes, litigi interni ed esempi di palese inadeguatezza.
La diatriba esplosa con violenza tra il sindaco e il suo assessore alla Cultura, Stefano Boeri, ha evidenziato quello che è il tarlo di ogni coalizione di centrosinistra che inopinatamente giunge al governo. Come già fu per l’esperienza Prodi, non esiste in natura la possibilità che tra le forze politiche alla sinistra del Pd e lo stesso partito di Bersani si possa strutturare un programma omogeneo e credibile. Difficile, se non impossibile, conciliare le posizioni moderate di certi ambienti della borghesia laico-progressista con le frange più estreme dell’ambientalismo ideologico contiguo ai “No-Tav” ed ai centri sociali. Un po’ come accadde nel 2006 a livello nazionale, quando si azzardò un’alleanza che mettesse insieme Veltroni e Caruso, Prodi e Giordano, Fioroni e Luxuria. Come è andata a finire è noto a tutti.
Adesso il “popolo arancione” che festeggiava la sconfitta del Pdl e della Moratti sta rinculando sotto i colpi dell’incapacità di farsi credibile forza di governo. E questo certamente sta scatenando rabbia e frustrazione tra i sostenitori di quella esperienza. Sepolte le velleità di essere un “modello rivoluzionario” da diffondere, la sinistra milanese riesce ad esportare soltanto le sue beghe e la violenza di alcuni suoi sostenitori.
Pisapia vuole essere il volto presentabile di una sinistra che però ha l’animo di chi ha impedito a Giannino di partecipare a quella riunione.
Pisapia con la sua faccia ha incantato la Milano “bene” ma, come per Dorian Gray, certi ceffi ci ricordano il vero volto di quella sinistra.