Il centrodestra in parlamento sotto effetto di Draghi pare ormai scaduto in una via di mezzo tra una fiaba Disney e un selvaggio rave party. Ma in fondo che male c’è? Semel in anno licet insanire, dicevano persino gli alteri latini. Una cosa è certa: Brunetta si è ringalluzzito, tutto pieno di energia tiene la cresta alta e il petto più in fuori di Napoleone, anche se più che un gallo pare il pulcino ballerino dello Zecchino. Anche il Cavaliere ha ritrovato la grinta degli anni ruggenti, perché lo stare con il vento altrui in poppa solleva lo spirito più di un bunga bunga, pure a chi regge le redini ormai di un piccolo partitello litigarello che vale forse oggi il 7%, ma tu vallo a dire: pare stia per ripartire sul suo centro-destriero bianco in cerca di nuove principesse da insidiare – ehm – salvare, di nuove alleanze da federare, tra squilli di trombe e tromboni dei giornali progressisti. Giorgetti, ancora un piede dentro la Lega ma il cuore già altrove, spera ardentemente nei “frutti” d’oro che il carroccio (o alla peggio lui solo) troverà alla fine dell’arcobaleno del governo Draghi, e non so se più per il ciuffo bianco o per gli occhioni dolci dell’amore che ha per il Megadirettore Galattico, ma un po’ mi ricorda Fiore, la puzzola amica di Bambi. Che dire poi della Carfagna e della Gelmini, le ministre riscaldate in quota forzista, ora tirate a lucido come Anastasia e Genoveffa in vista del gran ballo?
Alla fine di tutto questo carnevalesco rave pullulante di dragate e di dragati che nemmeno DJ Lamorgese avrebbe saputo far meglio (o peggio), arrestatosi il moto ondulatorio delle danze e svaniti i fumi dell’ebbrezza il rischio è che allo scoccare della mezzanotte l’incantesimo si spezzi un po’ troppo bruscamente. Così l’aspirante maestro di Alligalli Brunetta potrebbe ritrovarsi tramutato in scendi-Letta, il Caimano da gran “federatore” a “foderatore”, finendo a impreziosire con le sue squame la pochette di Conte, con la puzzola Giorgetti a far da scaldacollo di una Cenerentola-Boldrini, cui le sorellastre Carfagna e Gelmini dovranno correre a reggere lo strascico.
Com’era già il motivetto? “Tu sogna e spera fermamente, dimentica il presente, e il sogno realtà diverrà…” . Eh si, peccato che questo sogno inizi a sembrare sempre meno quello del centrodestra e sempre più quello del centrosinistra. Il mio suggerimento a questo punto, per limitare i danni, sarebbe di svegliarsi quanto prima e accendere subito la caffettiera.