di Marcello Castori
Non aveva contro soltanto le rivali in pedana, Valentina Vezzali, ma quasi mezza Italia. Ed ecco perchè il bronzo conquistato a Londra 2012 riluce di una brillantezza ancor più splendente, quasi come un oro. Perchè la fiorettista azzurra – una delle icone mondiali della scherma, come Micheal Jordan per il basket o Valentino Rossi per le moto – ha vissuto l’olimpiade (la quinta, per lei) con qualcosa di più della consueta pressione di migliaia di connazionali. Non si tratta del classico tifo, però: in questo caso, gli scongiuri erano affinchè la Vezzali perdesse.
Nell’opinione pubblica più antiberlusconiana, infatti, la Vezzali è diventata col tempo un personaggio scomodo, sgradevole, da condannare. Tutta colpa di una battuta della campionessa rivolta all’ex premier Silvio Berlusconi durante una puntata di Porta a Porta. Una gag che tradì, in un certo senso, la simpatia della Vezzali per il Cavaliere. Da quel momento, da quello “spot indecoroso” la plurimedagliata di quattro olimpiadi è diventata per molti una paria, intoccabile.
Polemiche che si sono riaccese alla vigilia della kermesse londinese, quando la Vezzali è stata indicata come portabandiera della spedizione azzurra. Il popolo del web è esploso: “E’ indegna”, “una vergogna”, “non ci rappresenta” sono gli slogan che hanno invaso la Rete. Non sono mancati commenti come questo: “Faccio un grosso in bocca al lupo a tutti gli Azzurri… tranne alla Vezzali, ovviamente”. E nei minuti in cui la campionessa si giocava l’accesso alla finale contro Arianna Errigo, su Facebook le dita di molti “anti-Cav” erano incrociate perchè la Vezzali perdesse confronto e medaglia d’oro.
Ottenuto il risultato, sul web i commenti sono nuovamente esplosi: “E ora vai a farti toccare ad Arcore” uno dei più beceri, tanto più che proveniva da un giornalista sportivo. Insomma, a sinistra c’è stato di che festeggiare, e una buona fetta dei nemici di Berlusconi ha visto nella campionessa un capro espiatorio. Quasi come se una simpatizzante per il Cavaliere meritasse il peggio, dall’olimpiade. O come se quella fosse la giusta vendetta per chi non si unisce al j’accuse contro il Cavaliere. A nulla, evidentemente, sono valsi anni di gloria e medaglie portate al nostro Paese: tutto buttato nel water sull’altare dell’antiberlusconismo. Nel pomeriggio del 29 luglio 2012 di Valentina Vezzali e del suo essere fiorettista non c’è quasi traccia, su Facebook. E’ la catarsi, è la felicità per il dolore del nemico. Poco importa se quel “nemico del popolo” ha tenuto alto il nome dell’Italia per anni. Potere del Cav, o miopia collettiva?