Ore snervanti di una vita ripresa e intercettata 24 ore su 24. Questa volta, il “Grande Fratello” e l’abuso dei sistemi di sicurezza dediti allo spionaggio planetario, varcano il reticolato e le aspirazioni crescenti delle nazioni del BRICS. L’inconfessato è tale solo sino a quando il pudore e gli errori dei trisnipoti dei “Padri Pellegrini”, sconfina nel puritanesimo di facciata. “Quell’occidental style” e la sua riproduzione, perfettamente descritto nelle pagine de Il Giornale (Domenica 19/05/2013) da Gian Micalessin. L’ultimo vincitore del premio Enzo Baldoni 2013, scelse un titolo significativo: Nuova guerra di spie tra Russia e America: “bruciato” agente Cia. Alla luce degli ultimi accadimenti e delle nuove rivelazioni, secondo l’edizione online del quotidiano tedesco Der Spiegel e dell’inglese The Guardian , più che una guerra, appaiono evidenti i segni tangibili di un modus vivendi.
L’Europa non ha segreti e neppure l’apparizione dell’ennesima ‘talpa’ del Datagate, Wayne Madsen, ha la forza di riscattare le aggravanti di una passata stortura-tortura cinese, formato spionistico. Paradossalmente rigettata nelle attente orecchie degli esecutori di spiate della più nota agenzia di intelligence americana. L’intervista rilasciata dall’ex-analista della Cia Edward Snowden al quotidiano South China Morning Post di Hong Kong, è acqua passata. La denuncia sui programmi di controllo dei servizi di sicurezza americani? E’solo una delle sagome dell’ingranaggio di una Penna Spia con videocamera e Micro SD; le creazioni fuoriuscite dai laboratori dell’MI6 (Secret Intelligence Service ), lasciano il tempo che trovano. Le penne e i voyeur sono comodamente reperibili anche in rete. Cosa ben diversa dalle accuse rivolte da Madsen all’Italia, Gran Bretagna, Francia, Danimarca, Olanda, alla Germania e alla Spagna. Le quali, secondo Snowden, vivrebbero di luce riflessa, sotto l’attento occhio vigile e la regia degli Stati Uniti.
Una lente di ingrandimento prodotta grazie alla tecnologia in fibra ottica: il sistema di telecomunicazioni transatlantico Tat-14. Prima dello scandalo globale, “la grande soffiata”, utile nel mantenere una corretta igiene del padiglione uditivo che univa le curiosità di sua Maestà a quelle di Washington, era ed è in grado, di consentire l’intercettazione dell’enorme flusso di dati. Come abbiamo visto, di telefonate, e-mail ed accessi internet delle utenze desiderate, investono di tali amenità, sempre secondo i principi della Par Condicio del “proscritto” d’eccezione Snowden, l’Occidente. Una ‘talpa’ che ha reso di pubblico dominio il maxi programma di spionaggio e sorveglianza delle potenze occidentali ? L’imperativo è sorvegliare. Ne esce quindi fuori un quadro complessivo in cui gli inglesi dell’agenzia di intelligence britannica Gchq, sono più attivi degli americani. L’orecchio della Regina invece, apparirebbe come il perno centrale della più grande banda larga esistente, composta dalle forze dell’Ovest: «la più grande connessione internet tra superpotenze come Usa, Gran Bretagna e Australia».
All’interno dell’ammasso spionistico, delle notizie da acquisire mediante le nuove tecnologie, l’agenzia britannica conterebbe ben 300 analisti su 16 mila all’attivo che, sommati ai 250 della Nsa (la National Security Agency statunitense), coprirebbero in grande scala la sete di notizie del blocco atlantico. Grazie a quali mezzi ? Il flusso di informazioni scorre sotto le acque gelide del mare del Nord. Il cavo intercontinentale (subacqueo) in fibra ottica Tat 14, Trans atlantic telephone cable no 14, attraversa il mare del Nord unendo la Germania e l’Inghilterra con gli Usa. Un solco di dati violati, dove, a quanto pare, stazionano i contenuti giunti dalle mail e dalle chat di facebook, dagli svariati social network e da tutte le informazioni ad ampia diffusione del web, provenienti dagli utenti che mantengono un ordinario accesso alla Rete. Le informazioni su milioni di telefonate che scorrono lungo il cavo della discordia, appaiono, al confronto, “normali” origliate di una coppia dedita alla gelosia adolescenziale.
Le appendici mobili della Tat 14 sono collegate anche ai reticoli della rete francese, olandese e danese. Cinque anni fa i responsabili della sicurezza dell’Unione Europea si resero conto a causa di disturbi nelle conversazioni telefoniche che molto probabilmente, diverse delle comunicazioni del Consiglio dell’UE e dei vertici dei leader europei, erano intercettate. A quanto pare è in atto uno scaricabarile tra gli amministratori del programma britannico Tempora e il cugino statunitense Prism, operativo dal 2007. A detta di Snowden, il programma britannico sarebbe ben «peggiore» dell’omonimo d’oltreoceano. Al peggio non c’e’ mai fine: le frecciate di Snowden, dirette alle aziende americane coinvolte, non sortiscono effetto. Microsoft da canto suo fa sapere che l’agenzia di sicurezza americana, negli ultimi mesi del 2012, approfondendo con dovuta solerzia ha richiesto “informazioni” riguardanti 31 mila account. Facebook non è da meno e nello stesso periodo, svela l’interesse tutto particolare verso 18 mila iscritti al social. Le operazioni di spionaggio coinvolgerebbero molte delle nazioni dell’UE, tanto da poter essere degnamente catalogate dagli Stati Uniti a seconda del livello di fiducia dimostratogli ? La voce della Germania per bocca del suo Ministro alla Giustizia Sabine Leutheusser-Schnarrenberger: “se le notizie saranno confermate, la vicenda ricorda l’atteggiamento che si teneva tra nemici durante la guerra fredda”. Nel mezzo delle accuse reciproche, dei lacchè e dei depositari di misteri, l’insieme dei popoli europei è in attesa della verità. Caso contrario, le rimostranze dell’UE sulle notizie di spionaggio a mezzo stampa da parte dell’agenzia statunitense Nsa ai danni dell’Europa , cadranno anch’esse nel dimenticatoio di un’unione mai realizzata. Intesa invece, come un’appendice o un elemento coalizionistico di un patto siglato a Washington il 4 aprile 1949.