Se uno chef stellato che si fa pagare l’ira di Dio per un piatto di spaghetti offre uno stipendio mensile ai camerieri in linea o addirittura più basso di un normalissimo ristorante, il problema non è il presunto giovane scansafatiche, nella mia personale e superficialissima opinione, ma chi pretende che lavorare per un grande nome sia sufficiente a pagare un mutuo e vivere degnamente a Milano o Roma.
P.S. Abbiamo capito che si dovrà togliere il reddito di cittadinanza, ma continuare con questa campagna per cui pare che la gente, se vede un contratto, gli fa schifo, anche no