Nel compatto volume di circa 190 pagine di test, arricchito da un opportuno indice analitico, Gennaro Malgieri, accanto alla polemica, alla critica e alla denunzia, argomentate e severe sui ritardi, sulle omissioni nazionali e internazionali della politica, si apre a riflessioni profonde e amare sulla sorte di tante donne e tanti uomini e sulla crisi epocale della società mondiale, provocata dalla Cina, nazione “rossa”, potente e prepotente nel mondo e sul mondo.
Colpiscono ed angosciano le notazioni contenute in un momento iniziale. Malgieri si interroga su un nodo “non spiegabile” “l’impreparazione”: “ Ma oggi, nel trionfo del razionalismo, dopo che abbiamo sacrificato ogni cosa, a cominciare dall’anima, alla divinità più sconcia, la Ragione, come facciamo a spiegare a noi stessi che quel che ci accade e si sovrappone alle nostre esigenze fragili non è spiegabile? Magari ci si porrà rimedio, i danni saranno limitati, la catastrofe che si dispiega sotto i nostri occhi si arresterà. Certo rimarranno frantumi e lutti, ma la vita continuerà a girare, sia pure attorno a un dolore che coinvolgerà l’umanità intera. Resta il fatto dell’impreparazione”.
Osserva poi che “la pandemia è una meditazione sulla morte, ma anche sulla vita”. Recupera sensatamente anche il precedente dell’asiatica, solo superficialmente simile: “Fu una tragedia, ma l’Italia, non diversamente da altre nazioni maggiormente colpite, diede una prova di dignità che paragonandola a quel che sta accadendo oggi con il coronavirus, la dice lunga sul precipizio morale e comportamentale nel quale siamo caduti”.
Si sofferma in diverse occasioni sulle sterminate responsabilità dell’esecutivo giallorosso: insufficienze, ritardi, imprecisioni, contraddizioni, antidemocratico svuotamento delle Camere. Irride ai rapporti di servile sudditanza instaurati tra l’Italia e la Cina, la nazione comunista responsabile.
Spazio adeguato è attribuito alle crudeli leggi neoliberiste e allo “scandalo del profitto”. Il libro di Gennaro Malgieri è coeso e ricco di motivazioni sia sul piano morale sia sulle considerazioni politiche immancabili e inevitabili. La forma diaristica permette alla narrazione vivacità e profondità nelle osservazioni mai superficiali ma sempre motivate. Nel giorno sacro del Venerdì Santo Malgieri annota per se stesso e per noi tutti: “la giornata finisce con la commozione che suscita la grande liturgia cattolica e l’invocazione al Signore perché risani il mondo agonizzante”. Il culmine della lezione è raggiunto in cui l’autore sottolinea: “la memoria, della quale i vecchi sono e restano i testimoni viventi, ha cominciato a svanire quando le ombre del sacro si sono ritratte alla nostra conoscenza e la rivelazione della povertà umana non ha armato le coscienze di fronte all’esposizione della sua nudità, ma ha convinto i maestri del pensiero ad ammantarla di orpelli fatui atti a dimostrare che senza un passato, e dunque,senza il riconoscimento di un Principio, poteva esserci un avvenire”.
Malgieri non sfugge davvero al contrasto tra Stato e regioni: “nessuno sa chi è competente su che cosa. Si accapigliano. I governatori (cosiddetti) [quelli leghisti e di sinistra] smentiscono il presidente del Consiglio (soi disant). Fanno a chi prende più in giro l’opinione pubblica. La peggiore classe di governanti che l’Italia abbia mai espresso si trova a fronteggiare un’apocalittica disgrazia. Scherzo del destino”. “Ognuno in ordine sparso, dunque. Del resto, quando si è data alle Regioni la potestà legislativa ed amministrativa mettendola sullo stesso piano di quella dello Stato (l’orrendo Titolo V della Costituzione stravolto da una riforma stupida e lesiva della coerenza tra i poteri costituzionali) il minimo che possa accadere è questa sottile rivolta che dal Veneto alla Calabria si sta innescando, complici anche i provvedimenti governativi, la cui formulazione non è assolutamente cogente, privi come sono di forza di legge”,
Lo scrittore chiude, come era naturale facesse, con una riflessione fortemente condivisibile, sulla rinnovata e confermata fragilità umana: “La morte fa litigare gli Stati, accende i conflitti, depaupera i popoli, soggioga la gente comune, sconvolge i piani di una sterminata umanità”.
GENNARO MALGIERI , Sotto il segno del pipistrello. Dentro la Pandemia. Un diario (gennaio – maggio 2020), Roma, Fergen, 2020, pp. 198. €12,00