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Il PNRR? Non è resilienza ma una stangata contro l’Italia e la sua sovranità

di Maurizio Bianconi
8 Aprile 2023
in Il punto
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Il PNRR? Non è resilienza ma una stangata contro l’Italia e la sua sovranità
       

Il PNRR evoca due titoli di lungometraggi che hanno fatto epoca: “Un maledetto imbroglio” e “La stangata”. Quest’ultima pellicola narra di una truffa semplice e  complessa insieme, dove, come nel piano “resiliente”, il banco era il mossiere dell’impiccio. Non ci si è convertiti di recente alla concezione truffaldina di questo pateracchio. Bastava un minimo di buonsenso, una conoscenza anche modesta delle cose, soprattutto un minimo sindacale di buonafede per sventare questo meccanismo che fa vergogna anche alle anime meno pie.

Le economie europee, e quella italiana in particolare, erano in piena crisi con l’avanzare della pandemia e le politiche di isolamento. C’era bisogno di finanziamenti. La postdemocrazia com’è sua dottrina ne approfittò. Il finanziarismo ha un principio consolidato. Quando si profila una crisi (pandemia) la si aggrava (politiche isolazioniste) per prospettare mali così gravi che i rimedi offerti seppur dolorosi appaiano il male minore. I rimedi proposti comportano sempre una cessione di sovranità dagli stati nazionali all’Unione Europea. Così si inventa il recovery fund. Un imbroglio vistoso definito PNRR.

Sarebbero stati necessari denari a subito da impiegare per le reali necessità del paese. Furono determinate erogazioni condizionate, differite e a rate, da restituire con gli interessi, meno una parte modesta. Cioè a dire “ti darò i denari, a rate, per realizzare quello che ti dico io e il denaro serve a uniformarti alle mie regole, non a soddisfare necessità da te scelte. Te li presterò soltanto a patto che tu porti al tuo ordinamento le modifiche che io ti chiedo e in modo che si riduca la tua sovranità e aumenti quella dell’Unione”. Draghi usava la vaselina. Nelle aree definite dalla debolezza degli Stati nazionali, essi cedono sovranità nazionale per acquistare sovranità condivisa… 

È un gioco di parole, coerente con le caratteristiche del personaggio come le descrisse un ex presidente della repubblica. Mario Monti ci andava più di badile, ma la sostanza era la stessa. Il fine è distruggere ciò che caratterizza una nazione e omogeneizzare il paese al frullato europeo. Usando i nostri soldi, sia per la quota da pagare come soci Ue sia perché dovremo restituirli. Soldi nostri usati per fare quello che vogliono loro. Non è un caso che quando teneva la parte di oppositore in Italia, per ben 5 volte Fdi in Parlamento europeo abbia votato contro. Passato da antagonista a protagonista nella commedia dai “patrioti” è arrivato il voto favorevole. Anche Fdi è ormai comprovato membro della banda resiliente, sia negli atti che nel linguaggio.

Da costoro viene ignorato quanto suggeriva il comune buonsenso e veniva detto in chiaro anche da parlamentari di quel partito. Tremonti: “Il PNRR mette il paese in modo irreversibile nelle mani dell’UE e raggiunge lo scopo di quella ulteriore e definitiva sottrazione di sovranità, che ci renderà COLONIA”. Perfino la pagina economica del Corriere della sera chiariva che i denari sarebbero serviti alle necessità dell’Unione e che soltanto rare volte e casualmente queste si incrociavano con le necessità nazionali. Una cosa però veniva data per scontata “Il PNRR è di fatto il PROGRAMMA BLINDATO della prossima legislatura in Italia”. Chiunque avesse vinto le elezioni sarebbe stato alla catena. Il presidente del consiglio che vuole realizzare il PNRR e dichiara di voler cambiare tutto, mente poiché è di fatto un obbligato esecutore dell’agenda Draghi. Sostenendo il Pnrr Fitto, Meloni e co sono i fedeli esecutori della volontà postdemocratica, i giustizieri della sovranità, dell’economia, dei costumi della nazione.

Chi lo disse da subito e non cadde nell’imbroglio è oggi testimone dolente di un gigantesco tradimento, di una umiliante resa di una destra sempre più simile a un giolittismo deteriore, a una dc che distribuiva cariche e prebende. Destra brutta, postmissina e clientelare immemore degli impegni, caricatura di sé stessa. I “patrioti” sembrano gli interpreti di quello che fece dichiarare al vero amante della patria Samuel Johnson “Il patriottismo è l’estremo rifugio delle canaglie”.  Mai in vita mia avrei pensato che si arrivasse a tanto

Tags: governo MeloniPNRRsovranità economicasovranità nazionale
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