Uno stato nello stato. Profondo ed oscuro che governa a prescindere dai risultati elettorali e che modifica questi stessi attraverso gli strumenti della tecnologia.Partendo dalla crisi finanziaria del 2008, che ha fatto emergere le falle del modello economico italiano che si è sempre fondato sulle alleanze corporative e sul capitalismo familiare, scopriamo che non è più la politica a gestire l’ economia del paese, ma sono i fondi d’ investimento stranieri, i grandi poteri mondiali a giocarsi la partita attraverso operazioni che passano sopra la volontà nazionale.Ovunque gli stati nazione perdono potere e le trasformazioni economiche e sociali sono figlie delle reti digitali.Il denaro è concentrato nelle mani di pochi che controllano e decidono a prescindere dalla politica e dai governi, svuotati di potere.
Il libro di Flaminia Camilletti (Il prepotere, le forme del Deep state italiano, edizioni Eclettica) ci conduce per luoghi di cui percepivano l’ esistenza ma non conoscevamo le forme. Ci spiega, con precisione chirurgica, meccanismi che intuivamo, ma di cui non conoscevamo la portata. Affrontando il tema del Soft Power, attraverso il quale la nostra vita può essere manipolata ed influenzata dal potere del digitale, ci induce ad aprire gli occhi di fronte alle molteplici forme di manipolazione del nostro quotidiano.Il Deep state è ovunque, ha portato alla crisi della stampa, ha portato alla distruzione di un sistema sanitario d’ eccellenza, alla crisi endemica delle aziende italiane. E dove non arriva questo potere profondo arriva la sinistra che con la sua azione legittima scelte che mai i cittadini approverebbero fossero loro sottoposte. È necessario essere consapevoli di una realtà profondamente celata dai media che sta cancellando benessere economico e sociale per poterla contrastarla e sconfiggerla.
Di questo tema tratterà l’ Arsenale delle idee lunedì 22 alle ore 19.30 con l’ autrice Flaminia Camilletti e lo scrittore Clemente Ultimo, modereranno l’ incontro Manuela Lamberti e Raffaele Zanon.