Nello studio di un disegnatore che davanti ad un foglio bianco si appresta a realizzare una vignetta per una testata non conforme al pensiero unico.
Il diavoletto : “ Ti do’ un’idea: perché non disegni una vignetta che raffiguri Renzi e la Boschi appesi a testa in giù, come Mussolini e la Petacci a piazzale Loreto , e come hanno fatto con Salvini tanti compagni disegnatori ? Diventeresti famoso, creeresti un caso , ti darebbero tutti addosso come provocatore fascista, ma non avresti fatto altro che quello che hanno fatto loro nei confronti del leader della Lega. Ed avresti migliaia di “like” sul tuo sito. Non perdere l’occasione !”

L’angioletto :” Non dargli retta ! Ricordati che noi abbiamo uno stile, che essere di destra è una scelta di vita e noi la rispettiamo. Augurare la morte a qualcuno è un qualcosa che non ci appartiene. Non abbassarti al loro livello!”.
Il diavoletto:” Ecco i soliti discorsi moralisti. E mentre noi ci poniamo problemi di coscienza, loro occupano tutti i posti chiave del potere. Cosa ci è servito in tutti questi anni porsi tanti scrupoli ? Noi , sempre dalla parte dell’ordine e poi erano gli agenti della Digos ad impedirci le commemorazioni, i funerali, i concerti, gli eventi di piazza. Mettersi sul loro stesso piano almeno ci darà qualche soddisfazione, disegna la vignetta !”
L’angioletto :” Non sono queste le soddisfazioni. Noi possiamo camminare a testa alta, guardare in faccia il prossimo, essere fieri di quello che abbiamo fatto, anche senza ricompense di potere. Guarda le loro facce ! Sono abbruttiti, tristi, malmostosi, sinistri di nome e di fatto, con solo fallimenti alle spalle, per questo disegnano quelle vignette.”
Il diavoletto: “ Ma hanno anche conti correnti milionari, alla faccia del proletariato ! E tu , come sei messo ? Quando chiedi il giusto compenso per il tuo lavoro creativo, sembra quasi che debba chiedere l’elemosina.
Fatichi ad arrivare alla fine del mese, paghi fior di tasse per mantenere anche quella gentaglia, e non hai il coraggio minimo di un piccolo insulto? Disegna la vignetta, in fin dei conti quei due si meritano ben di peggio!”.
L’angioletto :” E’ vero, su questo lui ha ragione, si tratta di gentaglia, ma te lo ripeto, non metterti al loro livello. Se disegni quella vignetta, poi ne farai altre , sempre più violente. Tu sostieni che se loro disegnano il nemico a testa in giù, non possono accusarti nel momento in cui lo fai anche tu. Ed invece no, loro detengono il potere dell’informazione, loro vivono nella menzogna ed intingono la penna nell’inchiostro dell’odio. Ti faranno a pezzi ed avranno sempre ragione loro. Non disegnare quella vignetta!”.
Il diavoletto :” Se disegni quella vignetta , farai esplodere le loro contraddizioni…”.
L’angioletto: “Ma loro non hanno una coscienza, se ne fregano della coerenza, dell’onestà intellettuale, figurati cosa gliene frega delle contraddizioni !”.
Il diavoletto :” Sarai famoso, sarai chiamato il disegnatore maledetto della destra, il vignettista noir, il fascio-satirico, chissà quanti appellativi ti daranno ! Saviano ti darà addosso, Lerner ti metterà nelle sue liste di proscrizione, Google ti censurerà, Repubblica farà sdegnati articoli su di te, Fiano chiederà per te gli arresti domiciliari ! Quando ti ricapiterà un’altra occasione simile di raggiungere la notorietà ? Si tratta solo di disegnare un uomo ed una donna che penzolano a testa in giù, di spalle, con le braccia che dondolano, facendo intendere che siano Renzi e la Boschi a piazzale Loreto, gente che nessuno vorrebbe più vedere !”.
L’angioletto :” Fai quello che vuoi ; ma ricordati che noi abbiamo dei valori, che augurare la morte di qualcuno, anche il peggiore dei nemici, non fa parte del nostro mondo. Abbiamo subito troppi lutti per augurarli agli altri”.
A questo punto il disegnatore mise a tacere il diavoletto e l’angioletto e prese la tavola dove aveva raffigurato un uomo ed una donna che penzolavano a testa in giù; aggiunse le figure un bambino ed una bambina ai due lati, poi rovescio’ la vignetta e mise in alto una stella che brillava nel cielo : apparve una famiglia che con le braccia alzate salutava una lontana cometa, simbolo di speranza e di fede.
Piccolissimo racconto dedicato ai censurati da Facebook