Corriere della Sera, giovedì 27 luglio: il piagnisteo di Roberto Saviano per essere stato escluso dalla RAI, “squadristi contro intellettuali”. Il solito ritornello autocelebrativo (si tratta pur sempre di colui che sta dirigendo il film su se stesso tratto da un fumetto su se stesso – “Sono ancora vivo”, il titolo poteva essere solo alla prima persona singolare), “io sono un intellettuale”, “io sono colto”, “io sono intelligente”, “io sono coraggioso”, “io sono buono”, “io sono bellissimo”, “io sono figo”, “io ho studiato tantissimo”, “io sono depositario della Verità Assoluta e per questo non ho mai accettato alcun contraddittorio”, “io sono meglio di tutti voi”. Accompagnato dalla deprecazione per quel governo che, i semicolti ripetono dallo scorso settembre, sarebbe (secondo chi non capisce una mazza di politica e si informa tenendo sempre il paraocchi ben saldo addosso) “il più destra di sempre” (e se anche fosse… no, i democratici riconoscono legittimità solo a quel che fa comodo a loro, e hanno tanto a cuore la libertà di opinione – la loro – che usano “di destra” come termine deprecatorio a priori, in termini assoluti, apodittici, dogmatici; guai poi a criticare qualcosa di sinistra non perché sia “di sinistra”, ma perché non si è d’accordo con esso – allora si è chiusi di mente, stupidi, ignoranti e soprattutto: fascisti).
Fascisti al governo, fascisti in tv, fascisti al supermercato, fascisti alla fermata del tram, fascisti allo stadio, fascisti in coda alle poste, fascisti che si alleano con i mafiosi per emarginare Saviano, fascisti ovunque. Al governo ci sono i fascisti per colpa dei fascisti, le ondate di caldo arrivano per colpa dei fascisti e pure le grandinate e le trombe d’aria e le bombe d’acqua, la nazionale di calcio è scarsa per colpa dei fascisti, l’Inter e la Roma e la Fiorentina hanno perso le finali europee per colpa dei fascisti, c’è ancora gente che va in giro con le mascherine per colpa dei fascisti, tutta Italia è ostaggio dei fascisti, l’Italia è fascista per colpa dei fascisti.
Teche RAI, lo stesso giorno. Puntata dedicata all’estate del 1973.
Non soltanto gli archivisti di viale Mazzini sono riusciti a trovare un filmato nel quale Demis Roussos canta male, oltre ad aver rifilato allo spettatore una micidiale sequenza di gag bruttissime di Aldo Giuffré. Hanno scelto due brani di Lucio Battisti, scegliendo però due “cover” molto recenti. La prima: “Il mio canto libero” eseguita dai Coma Cose (duo facente parte della solita schiera, siamo fluidi siamo conformisti siamo ribelli come impiegati di banca). Nemmeno malissimo. La seconda: “La collina dei ciliegi”, cantata e suonata dall’innocuo Niccolò Fabi, non proprio un destro. Sia mai che in primissima serata la RAI propone il brano di Mogol & Battisti che più ha offerto spazio a dietrologie?
“E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante…”
Vabbè non pensiamoci, intanto la canzone è cominciata.
“E quasi sempre dietro la collina è il sole…”
Tanto tra poco la interrompono.
“Ma perché tu non ti vuoi azzurra e lucente…”
Dai, ancora un paio di battute e chiudono.
“Come un colombo intorno a un pallone frenato…”
Ragazzi è il momento, cambiate filmato!
“Forarlo e lui giù, giù, giù…”
Ma sono impazziti?
“E noi ancora, ancor più su…”
L’immagine si distorce, lo schermo per un attimo sembra andato in tilt, come se avesse ricevuto uno strattone. Poi giunge salvifica e paradisiaca l’immagine angelica della meravigliosa Miriam Leone che pubblicizza un prodotto per capelli, assieme all’annuncio che la trasmissione ricomincerà tra qualche istante.
Per carità, lo stesso Fabi potrebbe concordare che fra mandare in onda lui che canta “… planando sopra un bosco di [omissis]” e uno spot col Miracolo di Catania, l’opzione migliore resta la Eva Kant siciliana. È comunque risibile che i soliti cialtroni, che quando le cose non vanno come dicono loro lanciano maledizioni in ogni direzione, parlino di emergenza fascista, dittatura fascista, informazione fascista, egemonia fascista, quando la RAI che secondo loro è presidiata, occupata, militarizzata, egemonizzata, controllata da fantasmagorici fascisti ha timore a mandare in onda un verso che, alla peggio, si può definire “ambiguo”.
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