• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
sabato 2 Luglio 2022
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Home

Il sogno di Giuseppi/ Non mascherine ma museruole e bavagli per tutti

di Massimo Weilbacher
3 Giugno 2020
in Home, Pòlis
0
       

La insolita manifestazione del centro destra (qualunque cosa significhi oggi politicamente) sceso in piazza tra distanziamenti (teorici) e mascherine che andavano e venivano, non ha potuto che confermare quanto efficacemente scritto da Gennaro Malgieri qualche giorno fa su queste pagine: “Agitarsi è bene, pensare è meglio”.

In piazza si è vista molta agitazione ma poco pensiero il che, dato l’attuale stato della destra politica italiana, era praticamente inevitabile. Non che sia tutto da buttare, intendiamoci: militanza e partecipazione, capacità di mobilitare la protesta in un momento complicato come questo è sicuramente un fatto positivo. Solo che nella situazione che stiamo vivendo non bastano selfie, slogan, battute, bandierine e bandieroni. Servirebbero proposte politiche serie e realistiche, gente credibile e in grado di realizzarle con competenze e capacità in materie come l’economia, la politica industriale, le politiche sociali, che saranno fondamentali nella esplosiva fase post pandemia che ci attende.

Purtroppo, almeno per ora, non si vede niente del genere né dalle parti di Salvini né da quelle della Meloni (dei rimasugli di Forza Italia è inutile parlare). L’uno in pieno riflusso di consensi dopo avere esaurito il repertorio delle sparate ad effetto sulle quali aveva costruito la sua fortuna politica ed essersi dimostrato politicamente molto più inconsistente di quanto era lecito aspettarsi. Perché si può anche andare in TV tutte le sere a dire che il proprio detersivo lava più bianco che più bianco non si può, ma quando poi la brava casalinga lo compra, lo prova e scopre che le macchie sulla tovaglia non se ne vanno smette di comprarlo e passa ad altro.

L’altra in piena euforia da sondaggi, grazie a consensi travasati dall’alleato, che però forniscono una fotografia parziale che giustifica solo in parte l’ottimismo trionfalista che anima la truppa dei fratellini, visto che in quasi tutte le rilevazioni, e soprattutto nelle poche realmente attendibili, si esprime non più del 50% del campione. Cioè solo 1 potenziale elettore su 2 manifesta un’opinione di voto, il che significa che il trend è sicuramente positivo ma è impossibile fare affidamento sui singoli valori e sconsigliabile festeggiare troppo presto, trattandosi di consensi virtuali (in gran parte generati da slogan e protesta) e di opinioni che possono cambiare in qualsiasi momento, come si è visto per Salvini. Anche perché resta sempre aperta la questione di cosa fare dei voti dopo averli (eventualmente) incamerati.

Se, dunque, la manifestazione di oggi non ha detto, né poteva dire, niente di nuovo sul centro destra, a rivelarsi più interessanti sono le reazioni provenienti dall’altra parte. Non tanto da sinistra, dove si recita un copione scontato e banale, quanto dalla parte dei media e dei commentatori dei giornaloni affini e contigui ai poteri costituiti di varia natura e consistenza che tengono appiccicati alle poltrone Giuseppi e la sua orchestrina stonata.

La linea la detta Repubblica che, impegnata in una complessa transizione da bollettino della sinistra più faziosa e fanatica a ipotetica versione nostrana del New York Times, ha subito indicato il bersaglio: “Centrodestra, corteo senza regole: niente distanze, leader si tolgono mascherina”, è il titolo sparato senza tanti complimenti, all’unisono con Il Fatto di Travaglio, seguito da un bel “in tanti accalcati senza mascherina” e così via. Ovviamente nessuna informazione sui contenuti politici.

L’indignazione a comando si è subito propagata: per il Corriere la notizia sarebbe un “esposto dei Verdi [ma esistono ancora?]: violate le regole sanitarie” tra “selfie e calca, inutili inviti al distanziamento”, dilagando tra i singoli commentatori perbene e politicamente corretti: per Gaia Tortora de LA7 bisognerà ricordarsi del centro destra di oggi, a suo dire favorito dalla tolleranza delle autorità: “3 mesi di sacrifici degli Italiani per uno spettacolo indecente”, subito seguita da uno sdegnato Fabrizio Roncone, firma del Corriere che, perso completamente il senso della misura, tuona: “A Roma, bolgia umana del centrodestra: gigantesco sit-in senza mascherine, senza distanziamento, enorme tentativo di contagio organizzato. Usciamo da mesi di morte e paura e loro se ne fregano. Vergogna e ancora vergogna”, e dal solito Formigli: “Assembramenti? Altro che movida, il vero scandalo è il raduno del centrodestra” e così via.

Si potrebbe in realtà ricordare a questi tre, e a tutti gli altri doppiopesisti indignati a comando, che in momenti anche più pericolosi di questo si sono visti molti altri assembramenti impuniti per i quali, come si dice, nessuno nemmeno in momenti peggiori di questo, ha fatto un plissè ad esempio il 25 aprile o al ritorno a casa di Silvia Romano o durante la visita-farsa di Giuseppi a Bergamo. Anche ieri a Codogno, per la visita di Mattarella, il distanziamento è passato in cavalleria, ma non è questo il punto.

La vera questione è un’altra e per vederla bisogna unire i puntini, come nel giochino della Settimana Enigmistica, partendo dalla oramai artificiale narrazione della pandemia che continua a spargere a piene mani paure e insicurezza giocherellando disinvoltamente con numeri e numeretti cucinati come fa più comodo, come ha fatto ieri il Secolo XIX, succursale periferica di Repubblica, sparando un bel “Raddoppiati i contagi nelle ultime 24 ore: altri 318 casi, +78%. La Lombardia traina l’impennata”. Numeri che, totalmente decontestualizzati e avulsi dai dati clinici, messi così sono più o meno come quelli del lotto, ma per creare ansia e allarme vanno benissimo.

Come sappiamo l’impresentabile governicchio di Giuseppi è rimasto in piedi solo grazie all’emergenza sanitaria, che non solo lo ha fatto sopravvivere ma addirittura prosperare (a nostre spese) permettendogli di (s)governare con poteri enormi praticamente senza controllo, roba mai vista dopo il 1945.

Nessuno, a cominciare dal Quirinale, vuole assumersi la responsabilità di una crisi di governo durante l’epidemia, per cui finchè dura questa dura Giuseppi, alla faccia dell’opinione della maggioranza degli elettori che lo rispedirebbe volentieri nel nulla da cui proviene

Il problema è che la naturale evoluzione del problema tende a renderlo meno grave e a ridurne lentamente ma progressivamente la pericolosità. Da qui la necessità di continuare ad alimentare l’allarme, di bastonare mediaticamente chi sostiene evidenze diverse, di prolungare oltre il necessario e il più possibile emergenza e allarme, di alimentare conflitti tra regioni, tra città, tra categorie di cittadini e tra cittadini.

L’episodio di oggi ci conferma che l’equilibrio precario di Giuseppi è in realtà puntellato da grandi interessi e poteri forti che poi parlano per bocca dei loro portavoce nelle redazioni, nei social, in TV e dovunque sia necessario.

Niente di meglio, quindi, che drammatizzare oltre i limiti e oltre la decenza un’emergenza oramai clinicamente in esaurimento con una narrazione esagerata accoppiandola alla presunta irresponsabilità, e quindi inaffidabilità, di chi dovrebbe e potrebbe sostituirsi (anche se per la verità non sappiamo con che prospettive, viste le premesse) all’allegra brigata di dopolavoristi attualmente al governo.

Due piccioni con una fava: d’accordo i sondaggi, ma non vorrete mica affidarvi a chi dopo “mesi di morte e paura” se ne frega delle mascherine, dei contagi e delle “regole” mentre in qualsiasi momento può scoppiare di nuovo l’inferno, magari peggiore di quello di prima? Ci raccontano i bravi commentatori cancellando completamente l’evoluzione dei fatti.

Emergenza sine die, pericolo sempre incombente e alternativa impraticabile. Ovvero l’assicurazione sulla vita governativa di Giuseppi. Prima o poi bisognerà capire chi è il vero beneficiario della polizza. E quando scade.

Tags: BerlusconicentrodestracoronavirusGiorgia MeloniGiuseppe ConteMatteo Salvini
Articolo precedente

Il fallimento del multiculturalismo americano scorre nel video di Floyd

Prossimo articolo

Britpop/ Trent’anni di buona musica con i Blur

Massimo Weilbacher

Correlati Articoli

Travagli post elettorali/ La Lega alla ricerca della sua essenza perduta
Home

Travagli post elettorali/ La Lega alla ricerca della sua essenza perduta

di Vincenzo Cacciappoli
2 Luglio 2022
0

C’era una volta la Lega di Bossi,il suo carismatico fondatore, un partito che faceva del radicalmente con le sue origini...

Leggi tutto
La Meloni comizia in Spagna e la sinistra nostrana insorge. Una polemica inutile quanto grottesca

La Meloni comizia in Spagna e la sinistra nostrana insorge. Una polemica inutile quanto grottesca

19 Giugno 2022
Il Monza in serie A merita un ritratto (semiserio) del suo presidentissimo

Il Monza in serie A merita un ritratto (semiserio) del suo presidentissimo

2 Giugno 2022
A proposito di vaccini in Africa (e fanfaluche in Italia)

A proposito di vaccini in Africa (e fanfaluche in Italia)

28 Maggio 2022
Carica altro
Prossimo articolo

Britpop/ Trent'anni di buona musica con i Blur

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Scena tedesca/ “Zeit”, l’ottavo album dei Rammstein

Scena tedesca/ “Zeit”, l’ottavo album dei Rammstein

2 Luglio 2022
Addii/ Per Piero Vassallo, intellettuale scomodo e fuori dal coro

Addii/ Per Piero Vassallo, intellettuale scomodo e fuori dal coro

2 Luglio 2022
“Viviamo in società sempre più sorvegliate”. Borgonovo intervista Alain de Benoist

“Viviamo in società sempre più sorvegliate”. Borgonovo intervista Alain de Benoist

2 Luglio 2022
La Russia chiude i rubinetti di gas all’Europa. La guerra economica continua

La Russia chiude i rubinetti di gas all’Europa. La guerra economica continua

2 Luglio 2022

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In